Se un trader del Forex potesse esprimere un desiderio, sarebbe quello di riuscire a prevedere sempre e comunque il prezzo. E’ una informazione essenziale, ma purtroppo sempre mancante. E’ la regola del gioco: nessuno ha la palla di vetro. Ciò non toglie, però, che si possa individuare il prezzo con un grado di approssimazione ragionevolmente basso. Questo non è scontato né facile, ma decenni di letteratura ed esperienza sul campo sono certamente serviti a creare delle modalità di analisi in grado, per chi ha la pazienza di imparale prima e mettere in pratica poi, di offrire un appiglio per nulla arbitrario.
A legittimare questa la pretesa di queste modalità vi sono elementi che, rientrando nelle categorie di market mover e di indicatore economico, consentono di guardare nel futuro, o almeno intuire la direzione di un asset (in questo caso le valute).
Prima, però, occorre sgomberare il campo da un dubbio: in realtà, i prezzi sono prevedibili? La risposta è meno scontata di quanto si possa immaginare. La certezza non la può avere nessuno, ma secondo teorie ampiamente accettate e messe in pratica, il lavoro di analisi è facilitato dalla ciclicità del mercato. Secondo queste teorie, la storia si ripete sempre, in un modo o nell’altro. Il ché, tradotto nel trading di tutti i giorni significa che i prezzi reagiscono sempre allo stesso modo, a parità di stimoli. Sulla scorta di questa verità, gli analisti e i trader più intraprendenti hanno creato dei modelli statistici, che a loro volta si sono trasformati nei cosiddetti indicatori.
Una volta fatta questa precisazione, possiamo offrire qualche consiglio per prevedere il movimento del prezzo nel mercato Forex.
Utilizza indicatori semplici
Nel corso degli ultimi anni sono nati moltissimi indicatori. Molti di questi, però, non fanno che complicare la vita al trader. Non perché siano inutili o dannosi, bensì perché vengono impiegati nel momento o nelle modalità sbagliate. Gli indicatori più complicati, infatti, servono ad analizzare il mercato a determinate condizioni, o a fungere da controprova, non per una “predizione” immediata. In linea di massima, possiamo consigliare di preferire gli indicatori “semplici”, che hanno come ingredienti le medie mobili, i minimi e i massimi, i pattern (ossia le forme che le candele assumono nel grafico candlestick).
Non ti fermare a un solo indicatore
Un errore che fanno molti trader principianti consiste nel fidarsi troppo degli indicatori, anzi, di un solo indicatore. Magari ha dato fino a quel momento dei risultati positivi, magari è l’unico che il principiante, che è per definizione carente di competenze, padroneggia con una certa destrezza. Tuttavia, un indicatore non basta, fosse anche il migliore del mondo. Il consiglio, prima di prendere per buono un segnale, è fare delle prove e delle controprove, utilizzando appunti vari indicatori. Se tutti confermano il segnale, allora va seguito.
Studia i dati economici
L’economia reale è territorio di market mover di grande importanza. In primis, perché alcuni dati economici generano una influenza quasi diretta sull’offerta di valuta e quindi sulla sua quotazione. Pensiamo all’inflazione, che ha un riverbero sui consumi ma soprattutto sulle decisioni di politica monetaria. Ma l’influenza dell’economia reale è data anche dalla sua capacità di ispirare fiducia o meno in una valuta. Se per esempio l’economia dell’Euro-zona sta andando bene, è probabile che assisteremo a un apprezzamento dell’euro (tra le altre cose è esattamente quello che sta accadendo). I dati economici da monitorare sono tantissimi. Il consiglio è di seguire solo quelli importanti, che tra le altre cose vengono segnalati (es. con tre stellette su tre) nelle piattaforme dedicate. L’analisi dei dati economici (e non solo) in una prospettiva di predizione de prezzo è chiamata “analisi tecnica”.
Conosci il sentiment degli analisti
Per sentiment si intende il grado di fiducia nei confronti di un dato oggetto, in questo caso delle valute. E’ opportuno monitorare, se si posseggono gli strumenti adatti, il sentiment della massa di trader retail (un indicatore importante è la dinamica dei volumi). E’ ancora più importante, però, monitorare il sentiment degli analisti, poiché, almeno si spera, spiccano per competenza e capacità di valutazione.
Il sentiment degli investitori può essere ricavato leggendo i paper “evasi” dagli istituti di riferimento. Va comunque preso in considerazione il fattore terzietà. In alcuni casi, i paper potrebbero essere viziati dagli obiettivi dell’istituto, e quindi risultare non completamente parziali. D’altronde, i paper ricoprono un ruolo importante sotto il profilo del marketing.
Approfitta del flusso degli ordini
In inglese “order flow”, che è tra le altre cose il termine con cui è maggiormente conosciuto. Si tratta di un parametro di cui ben pochi hanno disponibilità. Ce l’hanno, per esempio, le grande banche e i più importanti istituti finanziaria. In parole povere, queste realtà hanno una clientela così ampia da assumere una valenza statistica. Sicché, quando l’order flow dei clienti subisce modificazioni, vi è una probabilità alta che ciò stia accadendo anche “al di fuori”. In parole povere, è possibile prevedere il prezzo del mercato Forex studiando il proprio orticello. Se entrate in possesso di informazioni di questo tipo, utilizzatele: sono estremamente rare.
Monitora il mercato dei future
Sia chiaro, la correlazione non è stata dimostrata scientificamente. Eppure l’esperienza suggerisce che i prezzi dei future sono in grado di anticipare, seppure con un elevato grado di approssimazione, i prezzi nel Forex. Ciò accade per due motivi: uno, perché molto banalmente i future influenzano le valutazione degli investitori; due, perché disegnano quelli che saranno i prezzi in prospettiva, quindi incorporano già una valutazione da parte degli investitori. Esistono vari strumenti per analizzare i future nel loro complesso. Quello più importante è il rapporto “Commitment of Traders” che la CFTC rilascia settimanalmente.
Prevedi i tassi di interesse
Beh, è una parola. Prevedere i tassi di interesse è difficile quasi come prevedere il prezzo. Eppure, il “quasi” offre una piccola speranza. Anche perché, a differenza degli investitori, l’operato della banche centrali segue una dinamica razionale. Insomma, si suppone, e in effetti è così, che una banca centrale faccia ciò che serve e ciò che è giusto. Il ché, considerando anche che le deliberazione sui tassi vengono precedute da dichiarazioni di intenti più o meno implicite, rende la manipolazione dei tassi di interesse sufficientemente leggibile.
Calcola il Purchasing Power Parity
In Italiano, “Parità di potere di acquisto” ed è uno strumento tanto sui generis quanto interessante. Questo strumento fonda le sue pretese di efficace su una dinamica, che viene assunta come vera: quando gli stessi prodotti hanno costi diversi in un paese e in un altro, le valute cercano un punto di equilibrio affinché i prodotti raggiungono un livello di costo identico al potere di acquisto. Facciamo un esempio: l’automobile A costa 50.000 dollari negli Stati Uniti e 45.000 in Europa. Il tasso di cambio si muoverà fino a raggiungere 1,1, che è poi il rapporto tra i due prezzi (50.000/45.000).
Questo parametro cede il fianco ad alcune criticità. In primo luogo, non prende in considerazione i costi del trasporto e gli eventuali dazi. Secondariamente, non coinvolge nessuna valutazione circa gli innumerevoli fattori che, come abbiamo visto nei precedenti paragrafi, influenzano le quotazioni delle valute.
Monitora l’indice VIX, o VIX Volatility Index
L’indice VIX stima la volatilità implicita delle opzioni sullo S&P 500, offrendo una previsione della variabilità del mercato azionario nei successivi 30 giorni. In particolare, se il VIX è basso, la volatilità sarà bassa; se il VIX è alto o in crescita, la volatilità sarà alta. Cosa c’entrano le azioni con il Forex? C’entrano molto: la borsa infatti funge da market mover generico ma fortissimo per le valute. In genere, è il Forex a seguire la borsa e, eccetto rari casi, non viceversa.