Accostare psicologia e trading potrebbe apparire come un azzardo. E invece le due cose si legano perfettamente. La verità è che la psicologia gioca un ruolo importantissimo, che non può e non deve essere trascurato. Il rischio è infatti quello di condurre un’attività di trading travagliata sia dal punto di vista economico che emotivo.

In questo articolo parliamo della psicologia nel trading, spiegando perché è così importante e offrendo qualche consiglio per affrontare, da una prospettiva psicologica, due eventi molto importanti nella vita di ciascun trader: la vittoria e la sconfitta.

Perché la psicologia

Prima di affrontare l’argomento da un punto di vista pratico, e offrire qualche consiglio per affrontare da un punto di vista psicologico le alterne vicende del trading, è bene chiarire il ruolo che la sfera psicologica ha nelle attività di investimento speculativo.

Cosa accade nella mente del trader

L’attività di trading, qualunque sia il suo esito, ha sempre un risvolto psicologico. Questo può essere positivo o negativo, ma comunque ce l’ha. Il motivo è in fondo banale: il trader è un uomo, con le sue debolezze e le sue fragilità. Lo è nonostante l’immaginario collettivo lo dipinga, nella sua variante “da vincente”, come una specie di macchina in grado di fare soldi, un tecnico efficace e inesorabile.

Le emozioni, che per ovvie ragioni disegnano l’ambito entro cui si muove la psicologia del trading, sono il vero convitato di pietra dell’attività di investimento. Dunque, vanno gestite al meglio, e per garantire a se stessi un buono stato di salute e per garantire al proprio trading la necessaria efficacia.

Per comprendere tutto ciò è bene diventare consapevoli di ciò che accade nella mente di un trader, magari quando la sfera psicologica prende il sopravvento.

E’ abbastanza intuitivo. Tutto nasce dal rischio. Il rischio infatti causa lo stress, lo stress causa l’entrata in scena delle emozioni, queste ultime riducono la lucidità. La mancanza di lucidità spinge a compiere errori e aumenta il rischio (percepito o meno). Si instaura, quindi, un circolo vizioso in cui a farne le spese è il dato oggettivo, l’esito pratico della propria attività di trading.

Questo circolo può essere spezzato fin da subito. E’ sufficiente riconoscere come importante la propria sfera psicologica e curarla. Entro certi limiti, tutto ciò significa gestire le proprie emozioni.

Consigli generali sulla psicologia del trading

Prima di approfondire le singole situazioni, è bene dare qualche consiglio generale, utile a coltivare la propria sfera emotiva e, se necessario, sterilizzarne l’impatto.

Conoscere se stessi. E’ il primo passo per affrontare da un punto di vista dell’efficienza psicologica l’attività di trading. D’altronde, ogni persona è fatta a modo suo, ha le sue specificità. Ciascuno reagisce alle avversità e ai semplici fatti della vita in modo diverso. Dunque, prima di mettervi alla guida di un account, prima di iniziare a spendere denaro, di impegnarsi in un progetto sempre faticoso (quale è la carriera nel trading), fate un lavoro su voi stessi. Instaurato un buon rapporto con la vostra interiorità. Questo è un consiglio sempre utile quando si tratta di iniziare un progetto a lungo termine, e il trading non fa eccezione.

Conoscere le dinamiche del mercato…. E metterle in relazione con la propria sfera emotiva. Per lavorare sulle proprie emozioni è necessario conoscere il proprio modo di reagire. Per conoscere le reazioni è necessario conoscere… Il reagente. In questo caso, le dinamiche del mercato, i fenomeni più diffusi, gli eventi più frequenti. Ovvero, tutto ciò che può incidere dal punto di vista emotivo. Ancora una volta, la conoscenza è propedeutica alla sapiente gestione della sfera psicologica. Inoltre, la conoscenza di un ambiente contribuisce a ridurre radicalmente le conseguenze dal punto di vista emotiva. Ciò non è una prerogativa del trading, sia chiaro: è la natura dell’essere umano a funzionare in questo modo.

Praticare un efficace Risk & Money Management. Questo è un passaggio spesso trascurato, almeno in una prospettiva psicologica, eppure è proprio così: la pratica del Risk e del Money Management è fondamentale per garantirsi la necessaria serenità. Non è solo una questione di efficacia e di tecnica, di limitazione delle perdite. E’ anche una questione di controllo e, in quanto tale, di psicologia. Di nuovo, entra in gioco la natura umana in generale. Quando una persona ha sotto controllo ciò che accade intorno a lui, è tranquillo, non soffre di ansie e via discorrendo. Ora, la tranquillità assoluta nel trading non esiste, come non esiste il controllo assoluto. Certo possono aiutare pratiche che limitano il rischio e le conseguenze del rischio, in grado comunque di dare una percezione di controllo.

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Gestire psicologicamente le perdite nel trading

La sconfitta è sempre un evento negativo, nel trading come nella vita. Nel trading, però, quando si perde non c’è solo l’orgoglio da gestire ma anche il portafogli. Anche in questo caso, però, per ripartire è necessario imparare a gestire gli eventi negativi. Non è affatto facile, soprattutto dal punto di vista emotivo. Ecco qualche consiglio pratico.

Allenarsi all’accettazione. E’ un passo necessario, per quanto doloroso. Per convivere con la sconfitta, per superarla, per smorzare gli effetti, occorre capire che fa parte della vita. In questo caso, che fa parte del trading. Ciò è vero, poi, non solo da un punto di vista filosofico. Non rivela affatto una concezione fatalista (per quanto utile in un’ottica di superamento). La sconfitta, nel trading, è un fatto tecnico. Non esiste al mondo un trader che non abbia perso, grandi nomi della storia inclusi. L’inevitabilità della sconfitta è un concetto connesso al trading su un piano intimo, fa parte della sua natura.

Capire l’errore. Comprendere la sconfitta, in un certo senso sopportarla stoicamente, non basta. Non è sufficiente per elaborarla. Anche perché il rischio è di posticipare la risoluzione del problema. Dunque, cosa fare? Semplice: capire l’errore e non commetterlo più. Certo, in futuro se ne commetteranno altri ma si tratta comunque di un passaggio importante. In primis, perché conferisce sicurezza ed autostima. Secondariamente, perché se si impara dai propri errori si avrà l’impressione di non aver sofferto invano, che il dolore non sia andato tutto per nuocere. Dunque, registrate sempre le vostre mosse e all’occorrenza ripercorretele. Capite dove avete sbagliato e rimediate. A dire il vero, più semplice a dirsi che a farsi, ma ci si deve comunque provare.

Sospendere l’attività. Questo è un aspetto controversa, una soluzione particolare che va adottata solo in casi estremi o comunque gravi. Se perdete in continuazione, e se ad ogni sconfitta vi sentite sempre peggio, se vi sembra di non riuscire a reagire, semplicemente… Non reagite. Ovvero, prendetevi una lunga pausa. Sospendete le attività di trading. E’ evidente che siete entrati nel circolo vizioso che abbiamo descritto all’inizio dell’articolo. Tutti i vostri sforzi, se fate altrimenti, saranno vani: semplicemente, non avete la necessaria lucidità (in quello specifico momento, sia chiaro) per tirarvi immediatamente fuori dalle sabbie mobili. Tanto vale, dunque, riposare, evitare di fare altri danni e usare il tempo per recuperare le proprie energie emotive. Il distacco potrà sembrare brutale ma non c’è che dire: a mali estremi, estremi rimedi.

Gestire psicologicamente le vincite nel trading

La gestione della vittoria nel trading è un po’ meno intuitivo. Soprattutto, è poco intuitivo il perché si debba gestire una vittoria. D’altronde, è un evento positivo… Cosa potrebbe accadere di male? E invece, se non si gestite bene la vittoria dal punto di vista emotivo si corrono dei rischi molto grossi, i quali hanno a che vedere proprio con la sfera emotiva e psicologica. Per esempio, si può entrare in un circolo vizioso in cui a prendere il sopravvento sono l’avidità e l’imprudenza. Ci si può montare la testa, magari in preda all’euforia, e si può smarrire la retta via, che nel trading vuol dire equilibrata propensione al rischio e disciplina nei confronti del proprio piano. Se si abbandona questa strada, le conseguenze a questo punto diventano davvero intuitive. Ecco qualche consiglio per evitare questa deriva.

Non montarsi la testa. Lo abbiamo già detto ma usiamo questo spazio per ribadirlo e approfondire la questione. Sul perché ci si possa montare la testa a seguito di una vincita, soprattutto di una bella vincita, non ci sono dubbi. Il trading è un’attività molto complicata e la consapevolezza di essere usciti conferisce sicuramente un boost alla propria autostima. Il problema è quando questo boost è troppo potente. Ovviamente, ci sono persone più predisposte di altre a sedersi sugli allori, ma il rischio è comunque comune a tutti. Come fare per evitare di montarsi la testa? In un certo senso, la soluzione è simile a quella indicata per la gestione delle sconfitte. Ha a che fare con l’accettazione…. Della sconfitta. In realtà, con la consapevolezza che la sconfitta è sempre dietro l’angolo. Se si matura questa consapevolezza a un livello intimo, il rischio di montarsi la testa, la sensazione di “essere già arrivati”, si riduce enormemente.

Non cambiare il proprio piano di trading. Quando si vince, soprattutto quando si vince spesso, si corre un rischio. Ovvero quello di maturare il convincimento secondo cui tutte quelle precauzioni faticose e impegnative che si prendono siano, se non proprio inutili, quindi eccessive. Inoltre, vi è la tendenza a diventare sicuri di se stessi, forse troppo, di fidarsi con sempre maggiore frequenza delle proprie capacità, soprattutto per ciò che concerne l’intuito e l’improvvisazione. Insomma, il rischio è di cambiare le proprie abitudini, di derogare alle regole del proprio piano di trading. E’ un errore madornale, che va evitato a ogni costo. Va evitato soprattutto quando si versa in uno stato di euforia e di estrema felicità. Dunque, resistete alla tentazione, resistete alla voglia di intraprendere azioni poco disciplinate.

Ricondurre tutto al dato numerico. Questo consiglio è un corollario di quello precedente. Se il problema è l’avidità, l’euforia, a tratti il senso di invincibilità che (certamente per periodi circoscritti) segue a un importante vincita, la soluzione potrebbe essere proprio quella di ridimensionare l’accaduto. D’altronde, c’è bisogno di “sgonfiarsi”, dunque potrebbe essere utile “sgonfiare” il senso e la portata della vittoria. Come fare? E’ semplice, sono le dinamiche del trading a offrire un valido aiuto in questo senso. Riconducete tutto a un dato numerico. Pensate al vostro guadagno solo da questo punto di vista. A meno che di non aver conseguito un risultato fuori dall’ordinario, i numeri risulteranno sempre meno entusiasmanti del concetto stesso di vittoria, o del modo in cui voi stessi, trader vincitori, avete elaborato psicologicamente l’accaduto.