I Forex Swap rappresentano una delle migliori innovazioni finanziarie degli ultimi decenni, nati intorno agli anni ’80 con un mercato che è cresciuto fino a valere 2.000 miliardi di dollari in un solo anno. Insieme alla crescita del suo valore, è cresciuto in parallelo anche l’interesse nei suoi confronti.

Il più celebre è lo swap valutario, noto anche come Currency Swap: consiste nell’acquisto di previsioni di flussi monetari, che sono calcolate su quantità uguali di importi ma in valuta differente. Una volta firmato il termine del contratto, su cui è precisato il tasso di cambio tra le due monete, al suo scadere le due parti del contratto dovranno pagare i flussi di cassa (cash flows) previsti all’inizio. Questo tipo di derivato viene scambiato sui cosiddetti mercati Over The Counter (OTC), cioè non è soggetto alle regole tipiche degli altri mercati di scambio, come per esempio quello obbligazionario.

Questi Swap possono avere due tipi di contratti sul mercato Forex. Il primo è lo Swap valutario incrociato. Questo accordo consiste in un contratto in cui le due parti decidono quali flussi monetari scambiarsi, in valute diverse e calcolate su basi uguali (talvolta possono anche essere calcolate con valori differenti, se previsti).

l secondo è lo Swap sul tasso di interesse, che si differenzia dal primo per avere la stessa moneta di calcolo in comune, ma con basi di calcolo diverse per i due flussi da scambiare. In realtà questo sistema di scambi ha origine negli anni ’70, con l’offerta dei finanziamenti paralleli di garanzia. Fino al 1971 i tassi di cambio erano stabiliti in modo stabile in relazione al dollaro, a sua volta agganciato al valore dell’oro (Gold Exchange Standard). La crisi economica ha portato le autorità internazionali ad abbandonare questo sistema, preferendo invece la liberalizzazione dei cambi e soprattutto dei flussi di capitali, che impedivano alle imprese di investire le proprie risorse negli altri paesi. In questo modo le aziende possono investire nelle filiali all’estero, senza alcuna limitazione alla quantità di valuta da spostare.

Il sistema funziona grazie alle capacità uguale tra i paesi di circolazione del denaro, come è avvenuto nella seconda metà degli anni ’70 con l’eliminazione dei controlli di capitoli sulle principali valute internazionali. I benefici per le aziende furono incredibili, perché offrivano non solo l’opportunità di operare in mercati e contesti esterni al proprio paese, ma anche l’opportunità di trovare nuovi finanziamenti per le aziende locali in difficoltà.

Tuttavia restava ancora un rischio per i finanziatori che sceglievano un paese in cui operare: la doppia transazione che avveniva al momento dell’investimento e al momento del rimborso finale. Una moneta, infatti, poteva perdere valore tra questi due momenti, determinando così una perdita scollegata dal successo o meno dell’impresa. All’inizio degli anni ’80 gli operatori finanziari riescono a risolvere anche questo problema, con la creazione dello Swap valutario incrociato. Questo strumento offre maggiori garanzie all’investitore, che in questo modo non deve utilizzare un prestito insieme a due Swap incrociati sulle valute.

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