ll Forex non è un compartimento stagno. A dire il vero, nessun mercato lo è. Non è possibile, in un mondo globalizzato, che un mercato si sviluppi in maniera indipendente da tutti gli altri (non lo è stato nemmeno nelle epoche precedenti). Sicché, è possibile prendere in esame i legami tra il Forex e gli altri mercati non solo per finalità statistiche, ma anche analitiche e operative.

In breve, è bene studiare le correlazioni tra gli asset del Forex e gli asset degli altri mercati per trarre evidenze circa il presente e il futuro del mercato delle valute. Quello delle correlazioni è un tema affascinante, per certi versi rilevatore, che cercheremo di trattare in questo articolo con sufficiente dovizia di particolari.

Nello specifico, introdurremo ed esploreremo il concetto di correlazione, elencando i risvolti sull’attività di trading. Parleremo poi delle correlazioni nel Forex, offrendo informazioni circa il rapporto tra valute specifiche e asset altrettanto specifici (afferenti agli altri mercati, dalle materie prime ai metalli preziosi).

Correlazioni, uno strumento potentissimo

Ma cosa si intende precisamente per correlazione? Ebbene, la correlazione è la misura del rapporto esistente tra due variabili, in questo caso tra due asset. Per le ragioni più disparate, che vanno dalla percezione degli stessi investitori a robuste dinamiche economiche, i movimenti di due asset possono andare di pari passo. In questo caso, si parla di correlazione positiva quando due asset si muovono congiuntamente nella stessa direzione; si parla invece di correlazione negativa quando alla crescita di un asset corrisponde regolarmente la decrescita di un altro asset, e grossomodo seguendo il medesimo ritmo.

La correlazione è espressa con valori che si pongono nell’intervallo -1 +1. In estrema sintesi, quando una correlazione è perfettamente positiva (ovvero si esplica sempre, e ogni volta con la medesima forza) il parametro restituisce un valore di +1. Quando la correlazione è perfettamente negativa, invece, la correlazione restituisce un valore di -1. Quando il valore è pari a zero, ciò indica molto banalmente un’assenza di correlazione. Ovvero, gli asset non sono collegati tra di loro.

Perché le correlazioni sono importanti? Lo sono per due motivi. In primis, permettono una diversificazione corretta ed efficace. Se la paura è quella di fallire un determinato trade, è possibile aprire una posizione uguale e contraria con un asset correlato positivamente nel tentativo di minimizzare la potenziale perdita. Secondariamente, le correlazioni offrono spunti di tipo analitico. Spesso si possiede materiale per l’analisi di pochi asset, ma ciononostante è possibile fare trading anche con asset più incerti, se correlati (positivamente o negativamente).

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Le correlazioni nel Forex

Cosa si può dire delle correlazioni nel Forex? In primo luogo, che non solo esistono ma giocano un ruolo fondamentale. Non potrebbe essere altrimenti: il Forex tratta con le valute, che giocoforza sono legate agli altri mercati in quanto la moneta è il lubrificante, la conditio sine qua non, di qualsiasi attività di commercio. A parte queste dinamiche che guardano più alla logica che ad altri aspetti, possono essere rintracciate precise correlazioni tra alcune valute e alcuni asset extra-Forex.

Nei paragrafi che seguono daremo contezza delle correlazioni più importanti, valuta per valuta.

Le correlazioni del dollaro

Il dollaro è la valuta più importante del mondo, dunque non stupisce che vanti molte correlazioni, sia interne che esterne al Forex. Tuttavia, una ricopre un ruolo davvero importante: la correlazione con l’oro. Il motivo di questa correlazione è sia economico che di percezione, di soft power. Il dollaro, essendo la valuta più importante, è in contrasto con l’oro, che è il bene rifugio dell’eccellenza.

Alla crescita di uno, quindi, corrisponde la decrescita dell’altro. Dunque, siamo di fronte a una correlazione forte e negativa. La correlazione ha, per certi versi, anche un carattere meramente tecnico. Infatti, il valore dell’oro è generalmente espresso in dollari, dunque è inevitabile che siano correlate negativamente. Questa correlazione “fa comodo” sia ai trader del Forex, sia ai trader dei metalli preziosi.

Le correlazioni dell’euro

L’euro può essere definita come la seconda valuta più importante, anche perché esprime la forza di un’economia molto fiorente, imponente, in grado di porsi al di sopra addirittura della Cina (se aggreghiamo le economie dei paesi dell’area euro, ovviamente). Ebbene, sul fronte euro vanno segnalate almeno due correlazioni importanti. La prima è interna, ed è con il dollaro. Di nuovo, niente di cui stupirsi: l’euro e il dollaro vanno tradati in coppia, dunque quando si rivaluta uno si svaluta l’altro. Ma c’è dell’altro: fin da subito l’euro e il dollaro hanno “lottato” per la qualifica di valuta più importante. Dunque, la correlazione è forte e negativa.

La seconda correlazione è quella con l’oro. E’ una questione di proprietà transitiva: se l’euro è correlato negativamente con il dollaro, e il dollaro è correlato negativamente con l’oro… Allora l’euro è correlato positivamente con l’oro. Tutto molto semplice e didascalico.

Le correlazioni della sterlina

Per quanto riguarda la sterlina, menzioneremo una sola correlazione, che però è molto importante dal punto di vista economico e finanziario. Stiamo parlando della correlazione tra sterlina e prezzo del petrolio. Ebbene, si tratta di una correlazione fortemente positiva. Cosa c’entra il petrolio con la valuta inglese? Semplice, la produzione di energia è una componente fondamentale per l’economia del Regno Unito. Si stima, infatti, che una buona parte PIL UK dipenda dall’estrazione di materie prime energetica e dal loro trattamento. Anzi, addirittura il 25% delle aziende quotate nel FTSE 100 sono afferenti al settore petrolifero ed energetico.

Dunque, quando il prezzo del petrolio sale, la sterlina tende a salire. Accade il contrario se il prezzo del petrolio scende. Ciò vale soprattutto per il Brent, ma anche per il WTI:

Le correlazioni dello yen

Discorso radicalmente diverso per lo yen. Infatti, lo yen si caratterizza per una correlazione fortemente negativa con il prezzo del petrolio. In estrema sintesi, se il prezzo del petrolio sale, lo yen tende a deprezzarsi. Se il prezzo del petrolio scende, lo yen tende a rivalutarsi. Qual è il motivo? Beh, la ragione è essenzialmente economica. Infatti, l’economia giapponese si basa sull’esportazione, dunque soffre quando i prezzi dell’energia salgono, in quanto aumentano i costi di produzione e i costi della logistica.

Ne consegue, ma questa è una panoramica intra-Forex, che lo yen e la sterlina sono correlati negativamente.

Le correlazioni del franco svizzero

Quello sul franco svizzero è un discorso molto particolare. La moneta elvetica, infatti, ha una correlazione fortissima, ma rispetto non già a un asset, bensì a una dinamica. In realtà, il franco svizzero tende a muoversi, e a muoversi verso l’alto, soprattutto quando il contesto globale va incontro a periodi di incertezza, quando scoppiano guerre, caos geopolitico, crisi economiche etc. Il motivo è tutto sommato intuibile: il franco svizzero è considerato un bene rifugio, quasi al pari dell’oro. Gli investitori, quando devono scontrarsi con periodi di incertezza, quando hanno perso la bussola, tendono a fare riferimento al franco svizzero.

Se proprio vogliamo trovare una correlazione con un asset, possiamo trovarla con l’oro. Infatti, sono retti dalle stesse dinamiche, assolvono alla stessa funzione (senza però pestarsi eccessivamente i piedi).

Le correlazioni del dollaro canadese e del dollaro australiano

Per concludere, uno sguardo a due valute “un po’ meno tradate” rispetto alle major che abbiamo trattato nei precedenti paragrafi: il dollaro canadese e il dollaro australiano. Ebbene, entrambe le valute sono correlate alle commodities, alle materie prime. Il motivo è anche in questo caso prettamente economiche: le economie delle rispettive nazioni, Canada e Australia, si reggono sulla vendita delle  materie prime. Dunque, quando le materie prime si rivalutano, per il Canada e l’Australia si profilano guadagni maggiori, e ne risentono positivamente anche Canada e Australia,

Ovviamente occorre fare un distinguo tra le materie prime, in quanto i due paesi sono ben differenziati da questo punto di vista. Nello specifico, il dollaro canadese è correlato soprattutto al rame, al nichel e al cobalto. Il dollaro australiano è correlato maggiormente al ferro, al piombo e al carbone (tutte materie prime necessarie, tra l’altro, allo sviluppo della Cina, che infatti è uno dei maggiori partner dell’Australia).