Quella del Volatility Breakout è una tecnica audace ma potenzialmente molto profittevole. Sfrutta un fenomeno che non è affatto raro ma (e su questo non ci possono essere dubbi) molto difficile da intercettare. E’ solo appannaggio degli esperti quindi? Non proprio. Con un po’ di esperienza, e una conoscenza approfondita degli strumenti da utilizzare, la tecnica del Volatility Breakout può essere presa in considerazione anche dai non professionisti.
Nell’articolo che segue parleremo della tecnica del Volatility Breakout, elencandone i pregi e di difetti, le opportunità e i rischi. Infine, daremo spazio a uno strumento molto utile per maneggiare questa complessa ma interessante tecnica.
Cos’è il Volatility Breakout
Come suggerisce in maniera abbastanza didascalica il nome, la tecnica del Volatility Breakout sfrutta i breakout causati dalla volatilità. Una evenienza che, come già accennato, capita non di rado. Una evenienza che, è bene specificarlo, è causato non solo da fattori esterni, come la diffusione di una notizia inaspettata (che per definizione non si può prevedere) ma da una questione tecnica, dalla dinamica degli scambi.
Il fenomeno in questione è la repentina inversione di trend, dalla durata di poche sedute e in grado di produrre un ampio differenziale di pip. E’ proprio questo differenziale a determinare le eccellenti prospettive di profitto che caratterizzano il Volatility Breakout.
La dinamica standard prevede un trend abbastanza solido, la comparsa di un rimbalzo inaspettato e poi una inversione di trend dalla durata di poche sedute. Come già accennato, può capitare sì per fattori intercettabili solo dall’analisi fondamentale, ma anche dalle dinamiche degli scambi. Il volume, tuttavia, raramente gioca un ruolo di primo piano. L’inversione infatti è raramente preceduta, almeno nel caso del Volatility Breakout, da cambiamenti del volume. Tali cambiamenti, di contro, si segnalano (e anche in maniera massiccia) una volta che l’inversione è già avvenuta. D’altronde, sono proprio i volumi alti a causare un così ampio differenziale di pip.
Il pregio del Volatility Breakout
Quella del Volatility Breakout è una tecnica potenzialmente efficace. Anzi, talmente efficace da poter essere codificata in trading system. Certo, tale codificazione determina una certa rigidità, ma è anche sintomo di efficacia. Ad ogni modo, i motivi per cui la tecnica del Volatility Breakout può essere efficace sono almeno tre.
Quando si verifica un breakout generato dalla volatilità, il differenziale dei pip è generalmente alto. L’inversione di trend è sempre un evento in grado di smuovere e attivare gli investitori. In genere, laddove aumentano liquidità e partecipazione, aumentano i differenziali di pip (ovviamente in un senso o nell’altro). Questo è senz’altro un punto a favore della tecnica, che per questo motivo può essere considerata potenzialmente profittevole.
Non necessita di uno studio lungo sull’analisi tecnica. Il breakout generato dalla volatilità è un fenomeno repentino. Prima che si verifichi, dà qualche segnale ma non così tanti segnali. Ciò significa che le azioni di analisi tecnica da mettere in campo sono circoscritte nel tempo. Questo, ovviamente, non significa che l’analisi tecnica è più semplice, tutt’altro. Semplicemente ha un orizzonte temporale più ristretto.
Il fenomeno non è raro. E’ bene ripeterlo. A differenze di molte altre tecniche, la Volatility Breakout non si basa su avvenimenti rari. Il breakout ex volatilità, per utilizzare una espressione elegante, capita, certo non spesso ma con una frequenza non trascurabile. Solo che la maggior parte dei trading system, vista la loro apparente imprevedibilità, tende a non prenderli in considerazione e a trattare il fenomeno sottostante come un periodo di volatilità da ignorare.
Il difetto del Volatility Breakout
Ovviamente, la questione non è tutta rose e fiori. In primo luogo, perché si tratta pur sempre di una tecnica basata sul breakout e, in quanto tale, pericolosa. Intuire l’inversione di tendenza vuol dire, in un certo senso, andare contro il trend. Dunque, se il trend following è considerato un approccio basato sull’estrema prudenza, si intuisce che il Volatility Breakout non lo è affatto.
In secondo luogo, la tecnica del Volatility Breakout può portare a delle distorsioni se messa a sistema, ovvero se trasformata in trading system. Di norma, trasformare una tecnica o un insieme di tecniche in un trading system conferisce sicurezza, contenimento del rischio, scientificità all’attività di investimento. In questo caso, però, può produrre frustrazione.
Il motivo di ciò è abbastanza intuibile. Il fenomeno del breakout causato dalla volatilità non è raro, è vero, ma non è nemmeno frequente. Se viene posto a elemento fondante del sistema, il rischio è quello di non registrare segnali. Di conseguenza, l’operatività è molto bassa e il trading si fa più rado.
Il corollario di questa dinamica ha ripercussioni dal punto di vista economico. Mentre il trading rimane con le mani in mano nell’attesa che vengano generati segnali, ecco che le opportunità dettate da un approccio trend following gli scorrono davanti. Da qui la frustrazione e, soprattutta, l’oggettiva perdita di occasioni e quindi di denaro.
Come ottimizzare la Volatility Breakout
Nella pratica, come si realizza la tecnica del Volatility Breakout? La questione è più complessa di quanto si possa prevedere, anche perché c’è una inversione di trend “repentina” da prevedere. Uno dei metodi più sicuri, o per meglio dire restituisce un margine di errore inferiore agli altri, vede come protagonista l’analisi grafica, con esplicito riferimento a determinati pattern.
In breve, alcuni pattern, e solo quelli, sono in grado di segnale con un margine di approssimazione sufficientemente ristretto un breakout e la conseguente inversione di tendenza che, è bene ricordarla, è limitata nel tempo e in genere non supera le quattro o cinque sedute.
I pattern in questione appartengono alla famiglia delle engulfing line. Le due varianti in gioco sono:
- La bearish engulfing pattern, che si attiva durante un trend ribassista.
- La bullish engulfing pattern, che si attiva durante un trend rialzista.
Nel primo caso abbiamo una candela bianca (o verde) dal corpo contenuto, seguita da una candela rossa (o nera) dal corpo molto più accentuato, e caratterizzata inoltre da una grande escursione tra massimo e minimo.
Nel secondo caso, ovviamente, registriamo elementi uguali e contrari. Si inizia con una candela nera (o rossa) dal corpo contenuta, la quale è seguita da una candela bianca (o verda) dal corpo molto grande e da valori massimi/minimi molto distanti.