Il trading online è un’attività difficile e complicata, potenzialmente molto redditizia ma anche in grado di erodere capitali in tempi molto brevi. E’ evidente che, in un contesto come questo, utilizzare l’approccio giusto è fondamentale. Il rischio è subire il mercato, piuttosto che trarne vantaggio. A tal proposito, è bene fare un riepilogo dei migliori consigli che un trader coscienzioso può seguire, validi per i neofiti per imboccare la strada giusta e valida allo stesso modo per i trader esperti per mantenersi in carreggiata.

Fai trading con costanza

L’idea di base è considerare il trading online alla stregua di un lavoro. Sia chiaro, non nel senso di abbandonare il lavoro vero, e di affidare le proprie speranze “reddituali” al trading online. Questo sarebbe un grave errore, almeno nei primi tempi. Il senso è quello di agire con costanza, in maniera lineare, di dedicarsi tempo e risorse, di faticare nell’attesa di raccogliere i frutti del proprio lavoro. Il trading online, soprattutto per chi inizia, deve essere considerato come un investimento di vita, non come un’attività peregrina, occasionale. Certo, ci si potrebbe accorgere di non essere tagliati per il trading, ma questo è evidentemente un altro discorso: se avete deciso di imboccare questa strada, rimanete concentrati e non perdete di vista i propri obiettivi.

La costanza, ovviamente, potrebbe tradursi anche con una attività di trading intensiva, almeno a livello di tempo. Frequentare il mercato “acca ventiquattro” può essere una idea che oggi molti possono mettersi in pratica. Ovviamente, il consiglio non è di smettere di dormire e stare davanti al PC a tradare, bensì fare un uso prudente ma deciso del trading automatico. Ovviamente, prima di scegliere questo strumento, è bene informarsi: prima di tutto sul suo utilizzo, e secondariamente sulla compatibilità dello stesso al proprio stile di trading.

Impara a perdere

Questo è un aspetto controverso. Ovviamente, a nessuno piace perdere, nella vita come nel trading. La sconfitta è spesso un evento traumatico, o comunque difficile da superare. E’ un elemento al quale non si può sfuggire, che prima o poi fa capolino nelle vite di tutti, eppure in grado di compromettere l’autostima e rendere persino le attività di tutti i giorni più difficili. Nel trading, la sconfitta ha esattamente questa capacità, ossia quella di inibire l’attività, di paralizzare il trader, di instillare nel suo animo sentimenti di paura e di sfiducia.

Purtroppo, come abbiamo già anticipato, la sconfitta è un elemento sempre presente, certo in dosi diverse da persona a persona, ma appannaggio dei piccoli come dei grandi, dei neofiti come degli esperti. Ecco, quindi, che è necessario venirne a capo. E’ necessario imparare a perdere, a sopportare la sconfitta.

Occorre, insomma, avere un atteggiamento costruttivo nei confronti della sconfitta. Deve essere la risorsa attraverso cui ci si migliora, si impara dai propri errori. Nel trading, questo approccio è fondamentale. In primo luogo, perché nessuno “nasce imparato” e la teoria è spesso diversa dalla pratica, dunque si cresce inevitabilmente sul campo. Secondariamente, perché la comparsa dei sentimenti negativi tradizionalmente associati alla sconfitta può avere un impatto devastante dal punto di vista dei risultati. Nel trading più che nelle vita di tutti i giorni.

Non improvvisare mai

Questo è un consiglio diretto in particolare ai neofiti. Gli esperti, se sono diventati tali, lo hanno già interiorizzato da tempo. Il motivo è semplice: se non l’avessero fatto, non sarebbero mai diventati esperti, avrebbero gettato la spugna molto prima, afflitti da una perdita drammatica di capitale. Perché è esattamente questo ciò che accade quando si improvvisa: si perde del denaro e, di conseguenza, si abbandona il trading per sempre.

L’improvvisazione nel trading online è uno dei mali assoluti, e per giunta molto diffuso. Sono numerosi coloro i quali, da profani assoluti, venendo abbagliati da una pubblicità iniziano a fare trading pensando di essere giunti nel paese della cuccagna. Per loro il tonfo è durissimo e definitivo.

La verità è che il trading online è una attività complicata e difficile, con una profondità di dinamiche tale da richiedere una quantità e una qualità di studio abnorme. Studio che deve essere teorico e pratico. La cattiva notizia è che non esiste una “scuola di trading”, niente di ufficiale almeno. Tutti gli aspiranti trader sono costretti a percorrere la strada della autodidatta.

Plus Post

La buona notizia, però, è che il materiale per informarsi è enorme e facilmente reperibile: libri, ebook, video corsi, seminari online… Tutto è utile. In molti casi, la formazione è curata direttamente dai broker, che propongono percorsi guidati e modulari. C’è poi il capitolo demo, che non va sottovalutato: alcuni broker consentono di fare trading su account con denaro finto ma in grado di agire nel mercato reale. Una specie di simulazione capace di affinare le competenze dell’aspirante trading e di valorizzare la parte finale del suo percorso di formazione.

Analizza in prima persona

Trading online fa rima con analisi. O, almeno, dovrebbe farlo. A prescindere dal lato in cui si guarda la questione, l’analisi rappresenta una fetta importante – e incredibilmente corposa – dell’attività di trading. Il principio è il seguente: se volete comprendere una cosa, dovete osservarla da vicino. Da qui la necessità di fare l’analisi e di farla in prima persona.

Per analisi, sia chiaro, si intende sia quella tecnica che quella fondamentale. La comunità dei trader si divide tra i fautori dell’uno e dell’altro approccio, eppure essi devono essere considerati come complementari.

Per intenderci, l’analisi tecnica è lo studio dei dati che derivano dai grafici, anche mediante strumenti di natura statistica quali gli indicatori, che utilizzano pattern e schemi per lanciare segnali e suggerire in quale direzione si muoverà il prezzo (e in che misura).

L’analisi fondamentale è invece lo studio di quanto accade al di fuori del mercato, e in grado di impattare sui prezzi: notizie economiche, dichiarazioni di esponenti governativi o delle istituzioni, iniziative di politiche monetaria: tutto è in grado di influire sui prezzi. Capire in che misura lo facciano, e prevederne gli esiti è quindi fondamentale.

Sia l’analisi tecnica che quella fondamentale sono attività molto complicate, che richiedono uno studio approfondita e una certa esperienza per essere approfondite al meglio. In realtà, l’analisi fondamentale, per quanto appaia più “discorsiva” è più difficile della tecnica, anche perché richiede più capacità di interpretazione. In ogni caso, è doveroso produrre una propria analisi, e non accontentarsi di quelle “già pronte” che si trovano online o che vengono offerte a mo’ di servizio dai broker.

Creare una propria strategia

Questo è uno dei più grandi errori che i trader neofiti fanno e che, in realtà, falcidia anche i trader un po’ più esperti. E’ necessario creare una propria strategia, un proprio piano di trading. In primo luogo, perché è fondamentale lo stesso concetto di strategia / piano. Prima di mettere del denaro sul piatto, dovete sapere cosa fare, in che misura farlo e quali conseguenze tale azione genererà (almeno con un certo grado di approssimazione). Il rischio, se si fa altrimenti, è cedere innanzitutto all’improvvisazione, che abbiamo visto essere un male assoluto, e secondariamente rischiare di essere succubi delle emozioni, dello stress determinati dalla discrezionalità. Se dovete decidere quando siete nel mezzo del caos, del pericolo, la lucidità viene inevitabilmente meno.

In secondo luogo, è necessario creare una propria strategia, ossia evitare di adottare pedissequamente le strategie pre-confezionati che broker o altri player del settore offrono, spesso a caro prezzo. Non perché queste strategie non funzionino, o nascondino delle truffe. Semplicemente perché una strategia o un piano di trading può essere paragonato a un vestito: per valorizzare la persona deve essere tagliato su misura. Dunque, creare voi stessi una strategia che c’entro con il vostro essere, che sia compatibile con il vostro stile di trading. Non è semplice, ma è la strada migliore da percorrere.

Fate attenzione alla psicologia

Nell’immaginario collettivo, il trader è un professionista freddo, calcolatore, che fa ampio uso delle sue competenze tecniche e che, in qualche modo, coincide con quelle competenze. I profani riservano uno spazio minimo alla questione emotiva, alla questione mentale. Eppure, strano ma vero, questa ricopre una importanza fondamentale nel trading online. Anzi, forse è l’elemento che più di ogni altro incide sui risultati. Sono numerosi i libri, i manuali e gli ebook che parlano del rapporto tra trading e psicologia. Il trader vincente, infatti, è quello che in primo luogo riesce a dominare se stesso, più che il mercato. Il nemico peggiore del trader non sono gli altri, non è l’irrazionalità del mercato, un indicatore che non fa il suo dovere etc, è… Se stesso. Può essere il più grande sabotatore.

Questo, sia chiaro, in un verso come nell’altro. Sia quando le emozioni sono positive sia quando sono negative. Quando il trader è pervaso da sentimenti negativi quali la paura, l’attività di trading è ferma, bloccata. Quando il trader è euforico, felice, eccessivamente fiducioso diventa imprudente e mette il capitale a rischio.

Dunque, attenzione alla psicologia, e alle vostre reazioni emotive. Il consiglio, valido sempre e comunque, è di ridurre la discrezionalità al minimo. Seguite sempre il vostro piano, poiché è nel momento delle decisione, soprattutto se il tempo per decidere è poco, che si è più deboli.

Scegliete buoni compagni di viaggi

Ovviamente, il trading online è principalmente una avventura solitaria. Si è soli, e in particolare soli contro tutti. Tuttavia, ciò non vuol dire che non ci siano compagni di viaggio. Il riferimento è soprattutto al broker. E’ impossibile fare trading online senza un broker. Ora, questi broker incide sempre sui risultati, non fosse altro perché a lui è deputata la creazione di un ambiente di trading. Se questo è rapido, efficace, privo di errori, va tutto bene. I problemi iniziano con i malfunzionamenti.

Nel caso dei broker market maker, poi, il loro ruolo è ancora più presente e impattante. Dunque, scegliete un buon broker. Sceglietelo innanzitutto onesto. Da questo punto di vista, il sistema di licenze e di regolamentazione è abbastanza efficace in grado di discriminare i buoni dai cattivi.

Onestà, però, non fa sempre rima con qualità. Per questo motivo, dovete analizzare anche altri elementi. In primo luogo, i costi: quante commissioni (eventuali) impone? Quanto spread? Sono contemplate le operazioni a margine? Se sì, a quanto ammontano le leve?

Altri elementi da analizzare riguardano ovviamente l’ampiezza dell’offerta, che comprende asset, prodotti di investimento e piattaforme, nonché la qualità dell’assistenza e dei contenuti formativi.