La vita del trader principiante non è affatto semplice. Dopo l’entusiasmo iniziale – lo stesso entusiasmo che l’ha portato a intraprendere l’attività di trader – si scontra con le prime difficoltà e con i risultati che non arrivano.

L’obiettivo di generare ricchezza attraverso il trading è raggiungibile e rimane valido anche dopo le prime sconfitte. Queste sono anzi fisiologiche, e fanno sempre da preludio alle carriere più brillanti.

E’ comunque auspicabile che tale periodo di transizione, questa sorta di limbo o di purgatorio, duri il meno possibile. Da qui la necessità di aggiustare la traiettoria, di acquisire nella maniera più rapida possibile alcune competenze che, purtroppo, vengono raramente trasmesse dai manuali e dai corsi.

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Una competenza importante, e che potremmo definire come una sorta di soft skill, è la gestione del tempo.

Il concetto di tempo è fondamentale nel trading, anche perché impatta sulla maggior parte delle azioni che il trader, principiante o meno che sia, deve svolgere. Ne parliamo qui, chiarendo le difficoltà che i meno esperti incontrano nella gestione del tempo e fornendo qualche consiglio.

Il problema ricorrente dei trader principianti

Una parte consistente dei fallimenti cui va incontro il trader principiante deriva proprio da una cattiva gestione del tempo e da una cattiva lettura delle dinamiche temporali.

Il riferimento è al periodo formativo, la cui durata non è codificata ed è quindi affidata da un lato all’autovalutazione del trader stesso, dall’altro alla programmazione di corsi e percorsi didattici D’altronde, essi sono raramente costruiti su misura dello studente. 

Tuttavia il riferimento è anche all’orizzonte temporale che sancisce il raggiungimento dei primi risultati. Il trader neofita si chiede spesso: entro quando giungeranno i primi risultati? Cosa devo aspettarmi da qui alle prossime settimane o ai prossimi mesi?

Infine, il riferimento è anche ai cicli e ai micro-cicli del mercato, alle dinamiche che scandiscono – certo in maniera non esattamente precisa – i movimenti dei prezzi.

I consigli che forniremo tra poco vertono proprio su questi punti.

Consiglio #1: non avere fretta di guadagnare

La verità è che non esiste un orizzonte temporale predefinito entro cui attendersi dei risultati tangibili. Certo è che all’inizio questi faticano ad arrivare e costringono il trader a sperimentare un periodo di stasi o addirittura di perdita.

Il consiglio è di non avere fretta, di proseguire per la propria strada, mettendo in pratico quanto appreso durante il periodo di formazione.

Allo stesso tempo, se un orizzonte temporale codificato non esiste, è bene crearlo in prima persona. Come fare? Un metodo abbastanza sicuro consiste nell’interlocuire con altri trader dalla carriera avviata ma che sono partiti dal medesimo punto, che hanno iniziato con un simile set di competenze. 

In questo modo, è possibile avere un’idea dell’orizzonte temporale e finanche porre una scadenza.

Ammesso, ovviamente, che a tale scadenza sia dato un significato numero, sia assegnato un obiettivo quantificabile. 

Insomma, è il trader stesso che, in prima persona, deve porsi l’obiettivo di guadagnare “X” entro un periodo di tempo pari a “Y”.

L’elevata probabilità di soggiornare per un certo periodo nel limbo dei mancati guadagni o nel purgatorio delle perdite determina un corollario: è necessario, almeno per i primi tempi, investire solo quello che si può rischiare. La prospettiva, se si agisce altrimenti, è trasformare il tentativo di fare successo nel trading in un motivo di rovina economica. Insomma, il periodo di transizione va sostenuto.

Consiglio #2: pratica la pianificazione e l’autodisciplina

Il concetto di gestione del tempo va inteso anche in senso letterale, ovvero come l’insieme di quelle azioni che ottimizzano il tempo a disposizione. Tanto per cominciare, occorre ritagliarlo nell’arco della giornata e riservare all’attività di trading una precisa e regolare porzione della giornata, della settimana etc.

Questo consente di prendere il trading seriamente, di viverlo quasi come fosse un lavoro o comunque un impegno a lungo termine

Quante ore al giorno dedicare al trading? Anche in questo caso, una risposta univoca non esiste. Dipende dalle possibilità del trader e soprattutto dallo stile che ha adottato. E’ ovvio, se si opera in modalità “daily” le ore devono essere parecchie, mentre se si opera in modalità “swing” il numero di ore può diminuire. 

In ogni caso, una volta stilato il piano, una sorta di calendario personale, è fondamentale mantenere la barra a dritta, e praticare la massima disciplina.

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Consiglio #3 Muoviti con il mercato

Esistono svariati approcci nel trading, alcuni dei quali audaci. Tuttavia, molti consigliano di seguire il trend, almeno fino a quando non si sarà maturata la capacità di agire in senso contrario.

Seguire il trend, tuttavia, significa seguire i tempi del mercato. Significa conoscerli e comportarsi di conseguenza.

Ecco che la gestione del tempo, in questo caso, si trasforma in conoscenza del tempo. La teoria può aiutare, quindi la qualità del percorso didattico incide e non poco. Tuttavia, ogni giorno trascorso ad analizzare e a operare può diventare utile per comprendere meglio i meccanismi – temporali e non – che stanno alla base del mercato.