Il rapporto tra trading online e lavoro, magari stabile, quindi da dipendente, è tra gli argomenti più frequentati dai trader stessi. Certo, la responsabilità va attribuita anche ad alcune campagne pubblicitarie che pongono assieme i due termini quasi fossero intercambiabili, ma è il sogno di molti poter sostituire al classico lavoro da dipendente un’attività – si spera – più remunerativa come il trading online.
Ovviamente la questione è più complessa, e non è possibile liquidarla in senso ottimistico o pessimistico, ovvero decretando senza se e senza ma la possibilità di sostituire il lavoro con il trading o, di contro, negare questa ipotesi.
In questo articolo riflettiamo su entrambe le ipotesi, cercando di offrire elementi oggettivi in modo che tutti possano farsi un’idea in maniera autonoma.
Perché i lavoratori pensano al trading online come un alternativa
In primo luogo, è bene riflettere sul perché emerge il quesito, ovvero perché alcuni avvertono il bisogno di pensare al trading online come un’alternativa al classico posto di lavoro, o auspicano un rapporto di questo tipo.
Bassi salari
Il lavoro dipendente, al giorno d’oggi, non è affatto sinonimo di benessere economico. Certo, alcuni lavori sono più remunerativi di altri, ma ci sono molti lavori che remunerativi non lo sono affatto e, anzi, non offrono la garanzia di arrivare alla fine del mese, specie se si hanno familiari a carico. Quello dei salari bassi è un problema endemico dell’Italia, che si sviluppa da nord a sud.
Non è una percezione, ma un dato di fatto, per giunta testimoniato da molte statistiche, come quelle che mettono in relazione i salari medi italiani con i salari medi degli altri paesi. Da qui, la volontà di aspirare a qualcosa di meglio, e di buttare via il bambino con tutta l’acqua sporca, ovvero considerare il lavoro dipendente come una specie di male assoluto.
Precarietà
Un tempo, chi trovava lavoro da dipendente poteva considerarsi sistemato. Adesso non è più così. Certo, questa dinamica non riguarda solo l’Italia ma è frutto di un canovaccio tipico ormai delle società occidentali. In Italia questa dinamica, che altrove potrebbe essere definita “flessibilità”, assume le sembianze del precariato duro e puro, dal momento che i lavoratori, vuoi per un ordinamento non perfetto vuoi per la mancanza di posti di lavoro, hanno un potere contrattuale basso.
Dunque, anche con la precarietà si spiega la volontà di alcuni di cimentarsi nel trading, quasi come se fosse uno strumento di evasione da una realtà che restituisce oggettivamente poco.
Noia
Anche quando dal punto di vista economico le condizioni del lavoro appaiono come decenti, può emergere un elemento capace di instillare una certa sfiducia nel lavoro dipendente: la ripetitività, che spesso si traduce in noia vera e propria.
E’ un sentimento da non sottovalutare, dal momento che può causare, forse indirettamente, molte sofferenze. In questa prospettiva, il trading online è visto come l’attività adrenalinica per eccellenza, o almeno è come tale che viene percepita dall’immaginario collettivo.
Insoddisfazione
Infine, c’è un altro elemento che può portare le persone a volersi svincolare dalle dinamiche del lavoro dipendente. Semplicemente, può accadere che a un individuo non piaccia il suo lavoro, e che magari sia troppo tardi per spostarsi in un nuovo settore.
In questa prospettiva, il trading online viene vista come una opportunità, e nello specifico come lo strumento per cambiare vita, per immergersi in un nuovo progetto. Che poi sia realmente così, e che quindi questo pensiero sia realistica, è tutto un altro discorso.
Perché il Trading Online non può essere un’alternativa al lavoro dipendente
In questo paragrafo analizziamo la prima delle ipotesi, ovvero quella secondo cui sì, per caratteristiche e opportunità, il trading online non può assolutamente sostituire il lavoro dipendente.
Ancora più precarietà
Se il motivo per cui ci si vuole svincolare dal lavoro dipendente è il senso di precarietà che genere, è bene sapere che il trading online è precario per definizione. Anzi, è la più precaria delle attività, anche perché non solo si ha a che fare con entrate tutt’altro che fisse, ma si agisce su un terreno fortemente instabile, ovvero i mercati. Alcuni di questi, è bene dirlo, sono estremamente volatili.
Persino il più esperto dei trader, lamenta pesanti oscillazioni nelle sue entrate, figuriamoci un trader principiante, che magari da poco ha abbandonato il suo lavoro perché lo considerava precario!
La questione del lupo solitario
C’è una differenza tra lavoro dipendente e trading online che non viene preso in considerazione ma che è preponderante, per quanto evidente solo dopo che è stata intrapresa effettivamente un’attività di trading. Chi ha sempre lavorato da dipendente, è abituato ad avere gente attorno a sé. Che siano colleghi di pari grado, superiori o sottoposti, non è mai stato realmente solo.
Chi fa trading naviga in una prospettiva completamente diversa. Il trader è un professionista che agisce da solo, quasi come se fosse un lupo solitario. Spesso direttamente da casa, senza adibire all’attività di trading online un luogo particolare. Questo impone un cambio radicale di approccio, e dunque può essere considerato come un elemento ostativo all’accostamento trading – lavoro.
Una flessibilità estrema
Il trading online non è solo precarietà, non è solo incertezza. E’ anche flessibilità nell’accezione più pura del termine. Di conseguenza, richiede flessibilità. Il riferimento è alla necessità di utilizzare la cosiddetta intelligenza laterale, di sviluppare alla bisogna nuovi comportamenti e nuove strategie. Il trader, per guadagnare, deve dominare il mercato, e per farlo deve assecondare i suoi cambiamenti, anche se può sembrare paradossale. Ciò impone anche una certa tendenza allo studio e all’aggiornamento, attività che spesso non sono richieste nei lavori da dipendenti, già di per sé oggetto di una certa tendenza alla cristallizzazione.
Perché il Trading Online può essere un’alternativa al lavoro dipendente
Di seguito, invece, i motivi che giustificano l’associazione tra trading online e lavoro dipendente, e li rendono in qualche modo intercambiabili, almeno non in senso stretto.
Si guadagna
Non è facile dare una definizione di lavoro, inteso come strumento di vita. Per alcuni è semplicemente un’attività che (in maniera del tutto legale, ovvio) consente di guadagnare o generare un’entrata. Ora, questa semplice definizione combacia perfettamente con il concetto di lavoro dipendente, ma anche con quella di trading online. Chi fa trading online lo fa appunto per guadagnare, e se tutto va bene ci riesce per davvero.
Dunque, da questo punto di vista, ovvero delle possibilità di guadagno (possibilità, appunto, non certezza), il trading online può essere accostato al lavoro da dipendente. Certo, le vere affinità sono con il lavoro autonomo, che per giunta ha il rischio di impresa, ma questo è un altro discorso.
Servono competenze
Uno degli elementi che caratterizza il lavoro in generale, e soprattutto il lavoro dipendente, è la necessità di possedere delle competenze e la loro utilità per svolgere alcune specifiche mansioni. Per alcuni, è questa la definizione di lavoro, o più generalmente di esercizio della professione. Ora, non si può dire che il trading online sia avulso da questa necessità, tutt’altro.
Checché ne dica l’immaginario collettivo, che specie associa il trading online alle tematiche del gioco d’azzardo, le competenze richieste sono numerose e complesse. Queste sono tecniche, principalmente, ma anche emotive, morali e intellettuali.
E’ presente una routine
Una caratteristica che riguarda strettamente il lavoro dipendente è l’esistenza di una routine. Anzi, per alcuni è addirittura un difetto, in quanto portatrice di noia. Ora, se si guardano le cose da una prospettiva specifica, anche il trading online permette di creare una routine, anzi in un certo senso la incoraggia e la pone come fattore di successo.
Si tratta ovviamente di una routine diverse, che è pienamente nelle disposizioni del trader, e prevede un certo tipo di analisi, un certo tipo di elaborazione della strategia etc. La routine permette di efficientare i processi, di diminuirne il tempo di esecuzioni e stimola una certa serenità.
Conclusioni
In definitiva il trading online può essere considerato come un sostituto del lavoro dipendente. In realtà, le ragioni del no sono più importante delle ragioni del sì. Tuttavia, dipende anche dal singolo. Ovvero, dipende dall’idea che lui stesso ha del lavoro dipendente, e se ha una percezione dello stesso abbastanza “larga”.
Va ricordato, comunque, che è estremamente difficile diventare dei buoni trader partendo da zero. Difficile ma non impossibile, specie se si è disposti a sopportare un periodo di formazione, a fare alcuni sacrifici, ad adottare un approccio allo sforzo fisico e mentale diverso da quello che caratterizzava in passato le sue attività.