Tra i tanti problemi che affliggono i trader spicca la questione dei falsi segnali. Un argomento molto importante e che in alcuni suoi risvolti rischia di mettere in discussione il carattere “scientifico” o para-scientifico del trading online.

I trader online che operano, o cercano di operare con saggezza considerano il trading online se non proprio una scienza, una disciplina con evidenze statistiche. Ebbene i falsi segnali, di fatto confutando le  attività di analisi, compromettono questa convinzione, con tutto ciò che ne consegue in termini di fiducia e, soprattutto, di perdite economiche.

Nell’articolo che segue offriamo una panoramica dei falsi segnali, fornendo qualche strumento per riconoscerli e offrendo qualche consiglio per difendersi da essi, o perlomeno evitarli.

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Cosa sono i falsi segnali

Con il termine “falso segnale” si intende una evidenza determinata dall’attività di analisi che, nonostante le buone premesse, di rivela falsa. Una delle attività principali dei trader consiste nello studio del mercato, ovvero un lavoro di interpretazione che procede da precisi strumenti e da altrettanto precisi modelli statici. I tool principali con i quali vengono realizzate sono gli indicatori e gli oscillatori. Spesso, però, l’analisi viene condotta direttamente sul grafico, osservando e studiando le figure formate dalle candele.

Ebbene, figure, indicatori e oscillatori, nonché l’osservazione diretta del grafico, permettono di generare dei segnali, ovvero indicazioni precise circa l’andamento del prezzo. Quando il mercato confuta i segnali si parla, purtroppo a posteriori, di falsi segnali.

Evitarli è fondamentale, visto i rischi che essi comportano (ne parleremo nel prossimo paragrafo). Per fortuna, è possibile approcciarsi alla questione con prudenza e adottando accorgimenti finalizzati a una vera e propria prevenzione. Il primo passo è riconoscere le situazioni in cui l’insorgenza di falsi segnali è più probabile.

Volatilità del mercato. Uno dei motivi per cui l’analisi tecnica può rivelarsi fallace consiste nell’emersione di elementi esterni capaci di privare il mercato della sua razionalità di fondo (es. eventi geopolitici, incertezza). In quel caso il mercato diventa volatile, ed è molto probabile che un’analisi tecnica condotta senza le necessarie precauzioni possa generare dei falsi segnali.

Analisi tecnica povera. Un’analisi tecnica superficiale, grossolana, frettolosa e poco sviluppata in profondità può aumentare la probabilità di generare falsi segnali. Il riferimento è, in particolare, all’utilizzo di un numero ristretto di indicatori. In questo caso, infatti, manca l’onere della “controprova”.

Analisi fondamentale povera o assente. Se è vero che la volatilità rappresenta un fattore importante, e che questa è generata spesso da elementi esterni, è evidente che l’analisi fondamentale assume un ruolo capitale. Chi trascura l’analisi fondamentale non riesce a capire per tempo quando il mercato sta diventando “insensibile” o parzialmente insensibile all’analisi tecnica.

Basso livello di discrezionalità. Forme cattive di trading automatico, ovvero quelle che conferiscono una importanza insufficiente all’intervento umano, producono segnali che potrebbero rivelarsi inaffidabili. Nel peggiore dei casi, falsi segnali in senso stretto.

I rischi dei falsi segnali

Già dal paragrafo precedente si intuisce quanto pericolosi possano essere i falsi segnali. E’ bene, però, elencare e approfondire questi rischi.

Fraintendere la direzione del prezzo. Un falso segnale è come una indicazione stradale sbagliata. Convince il trader che il mercato sta prendendo una certa direzione, mentre la realtà dei fatti si rivela essere un’altra. Ora, è ovvio: se il trader non riesce a predire con un sufficiente grado di approssimazione la direzione del prezzo, qualsiasi trade rischia di fallire nel peggiore dei modi. In un certo senso, i falsi segnali rendono cieco il trader o, per meglio dire, lo ingannano.

Perdere denaro. Questa è l’evenienza più importante, il rischio che occorre sempre evitare. Certo, a prescindere dal successo del trade, un buon money management può prevenire il drenaggio dei capitali, ma una perdita di denaro più o meno ampia, se si dà retta ai falsi segnali, avviene sempre e comunque. D’altronde, se si va short quando il mercato sale o si va long quando il mercato scende, i risultati non possono che essere negativi, anche se si pone uno stop loss molto vicino al prezzo.

Perdere le occasioni di guadagno. I falsi segnali possono produrre anche un altro tipo di conseguenza, a prima vista meno drammatica: la perdita di occasioni. Il motivo è semplice: se si aspetta un trend positivo per entrare nel mercato ma il segnale indica che il prezzo scenderà, il trader semplicemente non si muove. Se poi il segnale si rivela falso, ecco che si materializza il classico treno perso. I danni economici, dunque, si sviluppano (è proprio il caso di dirlo) lungo due binari: la perdita concreta di denaro e la perdita delle occasioni.

Le precauzioni da prendere

E’ bene dirlo: i falsi segnali sono all’ordine del giorno. L’importante è riconoscerli e ignorarli. Per fortuna, esistono precauzioni abbastanza efficaci, soprattutto se valorizzate da un grado di esperienza elevato.

Analizzare il contesto economico. Lo abbiamo accennato nei paragrafi precedenti. I falsi segnali nella maggior parte dei casi sono causati da una condizione di imperscrutabilità del mercato, spesso e volentieri accompagnata da una spiccata volatilità. Ora, se si rimane sul grafico, e non ci si sposta nell’ambiente economico-finanziario in generale, è difficile venirne a capo. Soprattutto, è difficile riconoscere il momento come tale, ovvero come foriero di possibili falsi segnali. Da qui la necessità di adottare uno sguardo più esteso e di implementare le attività di analisi fondamentale.

Analizzare i volumi. L’analisi fondamentale non basta. Anche perché a una situazione di volatilità non è detto che seguono dei falsi segnali. Dunque, è bene mettere in piedi una controprova del segnale. Come fare? I metodi sono più d’uno, ma su tutti spicca l’analisi del volume. La direzione che il segnale indica dovrebbe sempre combaciare con il volume. Se è presente una divergenza, ovvero il segnale indica un trend e il volume indica un altro, potremmo essere in presenza di un falso segnale.

Utilizzare più indicatori. Il motivo è lo stesso: produrre una controprova, analizzare il segnale sotto più lenti di ingrandimento. Se due o più indicatori dello stesso parametro giungono alla stessa conclusione, ovvero producono il medesimo segnale, allora questo segnale è affidabile. Molti indicatori, non a caso, vengono utilizzati in coppia. In genere, un indicatore si basa sulle medie mobili e uno sui livelli di ipercomprato e ipervenduto (che dipendono dai volumi).

Fare del buon Money Management. Questo è un accorgimento che, è bene specificarlo, non previene i falsi segnali ma semplicemente consente di ridurre gli effetti nefasti. Se si adotta un solido money management, anche qualora si desse ascolto a un falsi segnale, la perdita sarebbe comunque contenuta, in ogni caso sostenibile. Purtroppo, c’è da dire, alcune attività connesse al money management e al risk management, come l’impostazione degli stop loss, possono essere compromesse proprio dai falsi segnali.