Il trading online può essere una soluzione alla crisi economici? Se lo chiedono in molti, soprattutto coloro che stanno soffrendo per la crisi economica attuale, che magari hanno perso un lavoro, oppure hanno semplicemente visto diminuire enormemente il proprio reddito. I detrattori del trading online tengono a ridurre questa attività al rango di truffa, o poco più.
Ma è veramente così? Il trading è solo una tentazione alla quale occorre rinunciare? Sciogliamo il dubbio principale: il trading online non è un truffa, almeno non se lo si prende seriamente. Anzi, è una pratica che gode di una sua dignità. Da qui a farne una risorsa per uscire dalla crisi economica, però, ce ne vuole.
Trattiamo l’argomento in questo articolo, cercando di porre in essere elementi sufficienti affinché tutti, dai profani assoluti degli investimenti a chi ne mastica un po’, possano farsi un’idea.
I numeri del trading online
Prima di ragionare sull’opportunità di considerare il trading online una soluzione alla crisi economica è bene fare una panoramica di questa attività. Sono due gli elementi da rilevare, i quali sono in netto contrasto tra di loro.
Il primo consiste nella pessima fama che il trading online gode presso l’immaginario collettivo. Chi non conosce nulla del trading online, tende a considerarlo come una truffa o comunque un’attività legata al gioco d’azzardo. Ebbene, il rischio c’è, esiste ed è inalienabile. Tuttavia, il trading online non ha nulla a che vedere con il gioco d’azzardo, a meno che non sia il trader a intenderla in questo modo e a comportarsi di conseguenza. Probabilmente, questo pregiudizio è nato dall’esperienza di chi si è approcciato al trading online in maniera avventata, nonché dalla ribalta di alcune mele marce che hanno fatto il male dei propri utenti e il bene del proprio portafoglio, magari commettendo degli illeciti.
Il secondo elemento consiste nella diffusione sempre più capillare del trading online presso il bacino delle persone comuni. Il mercato ha visto l’ingresso di nuovi trader negli ultimi anni, e a un ritmo fuori dall’ordinario. Tra l’altro, i tassi di ingresso tendono ad aumentare proprio in contemporanea all’infuriare delle crisi economiche, quasi come se l’attività di investimento speculativo possa rappresentare una soluzione. Vale proprio la pena, dunque, analizzare il trading online da questo punto di vista.
Perché il trading online non è una soluzione
Il miglior modo per comprendere se il trading online possa rappresentare una via di uscita alle proprie difficoltà economiche consiste nell’esplorare l’una e l’altra tesi, ovvero quella secondo cui il trading online è una soluzione e quella secondo cui il trading online non è una soluzione. Partiamo da quest’ultima.
Servono capitali. In fin dei conti, il trading online è una versione un po’ più speculativa del classico investimento. Dunque, anche in questo caso sono necessari capitali. In realtà, alcuni broker offrono la possibilità di partire con poche centinaia di euro. E in effetti si tratta di un gran bella opportunità. Tuttavia, lo è soprattutto per attutire l’impatto con il mercato, che è un luogo davvero competitivo. Per fare soldi, presto o tardi, servono soldi. Ciò, ovviamente, pone a sfavore della tesi del “trading come soluzione”, anche perché chi sta subendo la crisi spesso e volentieri ha poco denaro da parte.
Non ci si può improvvisare trader. Si può discutere se il trading online sia una soluzione o meno. Tuttavia, c’è un punto fermo: non è una soluzione rapida. Infatti, non ci si può improvvisare trader. Molti broker malintenzionati (per fortuna solo la nettissima minoranza) puntano a diffondere questa percezione, ma è una percezione falsa, un amo teso per fare abboccare le persone poco consapevoli. Ovviamente, la necessità di imparare a fare trading, prima di mettersi a investire, esclude dalla contesa tutti coloro che necessitano di una soluzione veloce per uscire dalla propria personale crisi economica.
Si rischia di passare dalla padella alla brace. Il trading online non è certamente una soluzione per chi si è buttato a capofitto, senza aver maturato le giuste conseguenze. In questo caso, anzi, è addirittura controproducente, e potrebbe persino peggiorare la situazione economica. Infatti, un altro punto fermo del trading online è che, da qualsiasi prospettiva lo si veda, è comunque un’attività che presuppone un certo grado di rischio.
Perché il trading online può essere una soluzione
Dopo aver fatto l’avvocato del diavolo, è bene individuare tre elementi per cui sì, il trading online può essere considerata una soluzione per uscire dalla crisi economica.
Il trading online è un’attività nobile. Il trading online non è altro che investimento speculativo praticato su internet, per mezzo di piattaforme specifiche e con l’aiuto di un broker. In quanto tale, è un’attività che ha una sua dignità, una sua dottrina, certo un suo grado di rischio ma anche un suo grado di profittabilità potenziale. Da questa prospettiva, non si vede perché il trading online debba essere considerato diversamente da qualsiasi altra attività in proprio, che prevede comunque l’investimento di capitale. E, questo va rilevato, mettersi in proprio è per definizione una soluzione per uscire dalle proprie difficoltà economiche.
Molti ce l’hanno fatta. A prescindere dai tanti rischi che l’attività di trading pone in essere, sono comunque molti coloro che ce l’hanno fatta. Coloro che, magari partendo da una posizione di totale inconsapevolezza dei meccanismi, si sono messi sotto, hanno studiato, hanno iniziato a fare trading e hanno riscosso il successo. Dunque, benché le probabilità non siano necessariamente significativa, “sfondare” nel trading online… Si può fare.
I materiali didattici abbondano. Oggi più che in passato, il profano assoluto può diventare un trader esperto, o almeno “abbastanza competente” da intraprendere una carriera nel trading. Infatti, i materiali didattici abbondano. Per giunta, sono spesso ordinati, quasi a elaborare un percorso di apprendimento lineare. Molti enti e società offrono una formazione da trader, ma anche molti broker, desiderosi di convertire – in maniera naturale ed efficace – le persone comuni in investitori “stabili”, che operino in maniera continuativa. E’ anche interesse loro, abbattere il tasso di abbandono.
Una conclusione
Dunque, come rispondere alla domanda che ha fatto da ispirazione a questa piccola riflessione? In realtà, una risposta univoca non può essere data. Per alcuni il trading online può rappresentare una soluzione, ovvero per coloro che vogliono mettersi in gioco e studiare, e magari hanno a disposizione un capitale con cui iniziare. Per altri, probabilmente una buona parte, il trading online non rappresenta una soluzione. Per altri ancora, è solo un rischio.
Tutto sta, dunque, nell’approccio dell’aspirante trader. Forse l’unica vera risposta è questa: il trading online può essere considerato alla stregua di uno strumento. Dunque, le opportunità dipendono dal modo in cui lo si usa.