Il governo italiano è in crisi. La Lega Nord ha espresso la volontà di sfiduciare il presidente del Coniglio Giuseppe Conte e auspica un ritorno alle urne nel più breve tempo possibile. Al di là delle considerazioni politiche, che in questa sede non tratteremo, è utile ragionare sulle conseguenza di questa fase politica per i mercati italiani ed esteri.
Una riflessione va sicuramente fatta, anche perché l’evento è molto più importante di quello che si possa pensare, e rischia di generare conseguenze per tutti coloro che praticano il trading online, a prescindere dal mercato di riferimento, dagli asset trattati e dagli obiettivi di investimento. In questo articolo cercheremo di fare il punto della situazione e di dare qualche consiglio utile.
Crisi del Governo Italiano: un evento molto importante
Perché la crisi del governo italiano è importante per il trading online nel suo complesso? D’altronde riguarda vicende politiche e non finanziarie, inoltre coinvolge un contesto locale, come quello italiano. Tutto vero, ma se si guardano le cose da una prospettiva più generale e sistemica, si scopre che tale fase politica può incidere su tutti i mercati.
In primo luogo, perché l’Italia è uno dei paesi fondatore dell’Unione Europea, che è la seconda potenza mondiale dal punto di vista economico. Il peso dell’Italia nell’UE è enorme, non fosse altro per il debito pubblico che si porta dietro (detenuto anche dagli altri paesi europei).
Secondariamente, se il governo cade e si arriva alle elezioni, queste potrebbero essere vinte dalla Lega, che in passato ha minacciato di uscire dall’euro. Atto, questo, che creerebbe un vero terremoto politico ed economico. Se pensiamo alle difficoltà causate e incontrate dalla Brexit, che era stata preceduta da un referendum e riguarda un paese che è “solo” nell’Unione Europa (e non nell’euro) si possono ben intuire le conseguenze di una uscita dell’Italia.
Crisi di Governo: gli scenari
Come al solito, quando nel contesto politico dirompono fenomeni improvvisi, il primo ragionamento da fare riguarda gli scenari possibili. In questo caso, almeno a una lettura complessiva delle dichiarazioni e delle interpretazioni dei giornali, gli scenari sono tre.
Elezioni subito. E’ lo scenario auspicato dalla Lega Nord. Uno scenario comunque pieno di pericoli. In primo luogo perché, stante prassi e regole dell’ordinamento italiano, le prime date utili per le elezioni sono quelle dalla metà di ottobre in poi. Prima è necessario che il Parlamento sfiduci il governo, dopo sarà il turno del Presidente della Repubblica che procederà con le consultazioni, e solo una volta che lo consultazioni per la ricerca di una nuova maggioranza saranno fallite, potranno essere indette nuove elezioni. Insomma, l’iter, sebbene non complicato per chi mastica la materia, è comunque lungo. La situazione inoltre è molto fluida, e potrebbe riservare novità da un momento all’altro. Comunque, almeno per adesso, questo scenario non è improbabile.
Governo tecnico o istituzionale. E’ uno scenario niente affatto strano. Nella maggior parte dei casi, almeno per ciò che concerne la storia della Repubblica Italiana, alla caduta di un governo è seguita la formazione di una nuova maggioranza, pronta ovviamente a sostenere una compagine totalmente o parzialmente diversa. Ci sono gli estremi affinché questo processo abbia di nuovo luogo? Sì e no. Il motivo risiede nell’acrimonia che anima i rapporti tra i partiti, sulla quale pesano (com’è logico che sia, in una repubblica democratica) i calcoli elettorali. L’ipotesi di un governo a tempo, però, è tutt’altro che peregrina. D’altronde, c’è l’IVA da disinnescare e questo può essere fatto solo da un governo incaricato, per quanto dall’orizzonte temporale breve.
Periodo di incertezza prolungato. Anche questo è uno scenario possibile. Tuttavia, è il meno auspicabile, e dal punto di vista politico e dal punto di vista dei mercati. Si verificherebbe nel caso in cui i partiti decidessero di contrastarsi gli uni gli altri, a tal punto da rendere difficile la formazione di una linea comune anche nel modo di gestire la crisi. Sarebbe un mettersi i bastoni tra le ruote, fino a bloccare il carro. A giudicare dal tasso di litigiosità dei partiti italiani, e i parecchi conti in sospeso, nemmeno questa è una ipotesi peregrina.
La reazione dei mercati
Come reagiranno i mercati alla crisi del governo italiano? Partiamo con un’analisi esaustiva dei primi giorni della crisi. Come era lecito aspettarsi, la borsa italiana si è resa protagonista di pessime performance, lo spread è salito, l’indice FTSE Mib è calato e titoli bancari hanno annaspato parecchio. Niente di insolito, però: accade sempre quando si verifica un imprevisto (se così si può chiamare) di natura politica. Le reazioni a caldo, però, per quanto accese non sono sembrate eccessive. Per giunta, hanno più volte ritracciato.
Che sia il segnale che il mercato ha scontato in anticipo una crisi politica, in quanto tutto sommato prevedibile? Può essere. Certo è che le reazioni saranno ben più varie, una volta che lo scenario sarà stato delineato. Per riflettere sulle possibili reazioni, scenario per scenario, occorre però mettere i puntini sulle “i”, soprattutto per ciò che concerne la questione delle correlazioni. Proprio questa, infatti, è la chiave necessaria ai trader per definire delle linee di comportamento utili a difendersi dagli effetti della crisi e magari trarne vantaggio.
L’importanza della correlazione Forex-borsa-spread.
I mercati, come tutti i trader sanno, non sono compartimenti stagni. Anzi, sono legati da un rapporto di interdipendenza. Dunque, tutto si lega. Da questo punto di vista, è impossibile pensare alla crisi di un paese – sia essa economica, politica e sociale – come a un fatto riguardante esclusivamente il paese stesso. Pensiamo al Forex, che occupa gran parte del volume di affari del trading online nel suo complesso. I rapporti tra le valute riflettono, in un certo senso o almeno tendenzialmente, i rapporti tra le economie rappresentate dalle valute. In più, l’economia reale incide sia sulla borsa sia sugli interessi dei titoli di Stato. In linea teorica, potrebbe verificarsi questo effetto domino: disordini politici, problemi economici, ribasso della borsa, aumento degli interessi sui titoli di Stato (da cui dipende lo Spread), indebolimento della valuta.
Lo scenario delle elezioni a ottobre. A dire il vero, non è lo scenario più brutto dal punto di vista dei mercati. Questi, infatti, considerano più deleterio un male incerto che un male certo, se male si può chiamare una contesa elettorale che porterebbe al potere una forza che vuole uscire dall’euro (o considerata tale dalla maggior parte degli investitori). Certo, ci sarebbero scossoni, ma sarebbe appunto movimenti di assestamento che servono a scontare un evento negativo.
Lo scenario del governo tecnico o istituzionale. E’ lo scenario preferito dai mercati, anche perché probabilmente in questo governo entrerebbero forse politiche giudicate “rassicuranti”. Le reazioni dei mercati dovrebbero essere, in questo caso, abbastanza positive o almeno neutre, caratterizzate da inerzia, che in un contesto come questo sarebbe già un traguardo.
Lo scenario dell’incertezza. E’ probabilmente lo scenario peggiore, quello in grado di mettere in crisi anche il contesto finanziario locale, con strascichi pesanti per il contesto internazionale. Non è difficile immaginare una certa volatilità dell’euro, inserita comunque in un movimento al ribasso, per quanto di ampio respiro.
Come difendersi e come sfruttare la situazione
Come dovrebbero comportarsi i trader? Il primo consiglio è di affidarsi all’analisi del contesto economico-politico con una forza superiore al solito. La verità è che il mercato, in queste fasi, è nettamente news-driven. E’ evidente che qui l’analisi tecnica risulta depotenziata, certamente insufficiente a prevedere i movimenti del mercato, le reazioni etc. Insomma, il consiglio è di impegnarsi in un’analisi fondamentale quanto più completa, rapida e pervasiva possibile.
Certo, in questa fase potrebbe apparire complicato “orientarsi tra le notizie” e aggiornare il proprio approccio di investimento ad ogni dichiarazione o evento politico di rilievo. Se non vi sentite pronti o sufficiente preparati, non preoccupatevi: è del tutto normale. “Cavalcare” fasi politiche così convulse è davvero complicato anche per chi ha anni e anni di trading alle spalle.
Se appartenete alla categoria di chi non si trova a suo agio con questo approccio, semplicemente aspettate. Magari, soprattutto nelle fasi più concitate, evitate di investire. Attendete che il mare si calmi o che perlomeno la situazione si sia delineata. Tra l’altro, questo è un consiglio che vale sempre, quando il mercato attraversa fasi di volatilità, in cui l’incertezza domina.
L’importante è non prendere sotto gamba gli eventi. Sarebbe un errore madornale e in grado di incidere in maniera molto negativa sulle performance e, di conseguenza, anche sul capitale. Agite con intelligenze, e mantenete sempre un approccio prudente, a prescindere dalla volontà di sfruttare la situazione a vostro vantaggio o semplicemente difendersi dalle turbolenze.