Com’è la vita da trader? Se lo chiedono coloro che sognano una carriera nell’investimento speculativo. La domanda è più che legittima in quanto non stiamo parlando di un’attività da prendere sotto gamba ma che, di contro, impegna in maniera notevole le giornate.

Tuttavia, attorno al concetto di “vita da Trader” ruotano alcuni pregiudizi, spesso diffusi da libri e film. Non è una questione di poco conto, anche perché vi è il concreto rischio che le persone si avvicinino al trading perché ammaliati da uno stile di vita che non corrisponde alla realtà e che, nella peggiore delle ipotesi, è addirittura dannoso.

In quest’articolo offriamo un piccolo spaccato della vita da trader, quella reale, che quotidianamente vivono gli investitori degni di essere chiamati tali.

La distinzione tra trading full time e trading part time

Prima di descrivere la vita da trader, è bene fare una precisazione. Qui di seguito parleremo dello stile di vita e delle abitudini di chi frequenta il mercato in maniera full time. Anche perché è ovvio: chi fa trading in maniera saltuaria o comunque non lo pone come attività principale della sua esistenza, “conserva” gran parte delle abitudini che caratterizzano le persone comuni.

Ciò significa forse che l’unico modo corretto di fare trading è il full time? In realtà no. Dipende dai propri obiettivi e da ciò che si è disposti a sacrificare per raggiungerli. Di certo, chi si cimenta nel trading part time non ha lo scopo di fare del trading la sua fonte di reddito primaria e, anzi conserva nella maggior parte dei casi un impiego, sia esso dipendente o autonomo.

Di certo, se vogliamo parlare di “vita da Trader” è necessario volgere lo sguardo a chi trader lo è davvero, e a tempo pieno. Dunque, tutto ciò che leggerete da qui in avanti sarà riferito a questa categoria di persone.

Com’è la vita da trader

Quella da Trader è una bella vita? In realtà, non è detto, come non è detto che sia una, e “cattiva ” vita. Di certo siamo lontani dai fasti ritratti in film, serie tv e libri. Il trader, quello vero, vincente, è un individuo che svolge un’attività complessa e quindi intellettuale, la quale può produrre un certo reddito e determinare una certa floridezza economica. Tuttavia non ha tempo da perdere in divertimenti vacui e troppo frequenti.

Ad ogni modo, ecco gli aspetti che caratterizzano la vita da trader.

La programmazione

La vita di un Trader è basata sulle dinamiche della pianificazione. “L’orologio” e in generale la gestione dei tempi assumono un’importanza plateale. Il motivo è semplice: il tempo scarseggia e le cose da fare sono tantissime. Considerate, ad esempio, che l’attività di analisi, la quale è separata dalla operatività vera e propria, va comunque svolta più o meno giornalmente.

I tempi, inoltre, sono scanditi dalle dinamiche del mercato. La giornata, infatti, può essere divisa in varie fasi, le quali si caratterizzano per una maggiore o minore liquidità, per una maggiore o minore presenza di attori economici. In questo senso, gli elementi “temporali” da tenere d’occhio sono anche e soprattutto gli incroci che si verificano tra le varie piazze d’affari.

La solitudine

Non dovete intendere il termine solitudine come un qualcosa di negativo a prescindere. Non si parla certo di solitudine sociale o emotiva. Solitudine professionale, quella si. Il riferimento è chiaro, ed è alle condizioni di “lavoro” a cui sono sottoposti i trader. L’investimento speculativo, infatti, è un’attività solitaria, la quale ovviamente non prevede la collaborazione con altre persone.

Un trader, molto banalmente, non ha colleghi, una condizione che grosso modo tutti i player condividono ma che comunque può pesare emotivamente su alcune precise personalità.

Ciò non toglie, però, che il trader possa comunque stringere legami, persino di reciproco interesse, con altri , come dimostrano gli approcci più recenti del Social Trading e del Copy Trading.

L’impegno

La vita da trader non è propriamente una vita di sofferenza. Di certo, non si sta parlando di un lavoro fisicamente usurante, ne di un’attività che pone in essere rischi per la salute. Cionondimeno, si segnala la necessità di profondere una grande dose di impegno di natura intellettuale e anche mentale. Chi pratica il trading full time è chiamato a esercitare competenze avanzate, mettere in campo una spiccata forza di volontà, profondere sforzi.

Il trading è un’attività complicata sotto molti punti di vista. Si certo, se pensate all’investimento speculativo come un modo per produrre soldi facili o, peggio ancora, a uno strumento per generare una rendita passiva, siete letteralmente fuoristrada. Persino le forme più “automatiche” di trading, come quella che si basa sui Expert Advisor, necessitano di un’attività di monitoraggio e di programmazione costante.

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Lo stress

Si sa, lo stress è un elemento ricorrente della vita cosiddetta “moderna”. D’altronde, al giorno d’oggi, chi non avverte stress? Ora, tutto ciò vale anche per i trader. Anzi, vale in una misura addirittura maggiore. La questione ruota attorno ai rischi a cui l’individuo è continuamente esposto mentre pratica l’attività di investimento speculativo. Rischi che riguardano ovviamente il lato economico. Per quanto un trader possa essere competente, il mercato potrà sempre ritorcerglisi contro e cagionare una perdita di capitale.

Ora, vivere con questa spada di Damocle non è semplice. Da qui la perenne pressione emotiva che un trader deve sopportare. Con il tempo, tutti imparano a gestire le proprie emozioni e soprattutto a gestire lo stress, a fare in modo che non infici la qualità della propria attività di trading. Cionondimeno, si può considerare lo stress come un elemento fortemente caratterizzante la pratica dell’investimento speculativo e, in generale, la vita da trader.

La libertà

Finalmente, un tratto inequivocabilmente positivo. Il trader è, in genere, un individuo completamente “libero”. Il riferimento è alla condizione tipica di tutti i trader full-time. Essi, di norma, sono liberi da vincoli, dalle dinamiche che impongono ogni giorno alle persone comuni di fare i conti con questa o quella persona, con questa o quella situazione. Il tutto ovviamente entro il perimetro dettato dalla legge e dal buon senso.

Tale libertà, ovviamente, si concretizza anche attraverso un margine di discrezione pressoché infinito circa la gestione dei propri sforzi e del proprio impegno, anche e soprattutto dal punto di vista orario. in buona sostanza, è il trader a decidere quando iniziare a operare e quando smettere, su cosa investire e quanto. Ad alcuni, va detto, questa libertà dà un po’ alla testa o, di contro,  causa qualche ansia.

Va tenuto conto, però, che nel trading come nella vita l’altra faccia della libertà è la responsabilità. In questo caso, nei confronti di se stessi.

La mentalità dello startupper

Questo tratto a dire il vero riguarda soprattutto i trader che da poco hanno intrapreso un’attività di investimento speculativo full-time. Il nocciolo della questione è proprio il “da poco”. Si può affermare, infatti, che la maggior parte dei nuovi trader, almeno quelli destinati al successo, si caratterizzi per una mentalità molto simile a quella degli startupper, di coloro che iniziano pressoché da zero un business. Tra parentesi, per “nuovi trader” intendiamo coloro che operano da meno di 2 anni.

Il motivo è semplice: come qualsiasi business imprenditoriale, anche l’attività di trading tende a generare i suoi frutti più in là nel tempo. All’inizio, l’individuo è chiamato a profondere il massimo sforzo e tutto l’impegno di cui è capace. Ciò ci ricollega a una delle dinamiche più importanti e più emblematiche delle attività di trading: i risultati, Se arrivano, non arrivano a stretto giro. Anzi, molti devono aspettare parecchi mesi prima di guardare con soddisfazione al proprio conto.

Perché è importante conoscere tutto questo

Sembra quasi che la vita da trader non sia tutta rosa e fiori. D’altronde, quale attività è sinonimo di stile di vita “dorato/paradisiaco”?

Per quanto possiate essere delusi da queste verità circa lo stile di vita del trader full-time, ritenetevi comunque soddisfatti della scoperta. Sapere cosa vi aspetta, è il miglior modo per guardare all’obiettivo con rinnovata fiducia in se stessi e con un senso di realismo capace di ottimizzare i vostri sforzi.

D’altronde, avere in mente un’idea sbagliata della meta, è il miglior modo per gettare la spugna in men che non si dica.