Si fa un gran parlare di diversificazione degli investimenti. Viene descritta come la panacea di tutti i mali, come la bacchetta magica capace di proteggere dai rischi del mercato, il rifugio dove trascorrere le turbolenze della borsa, del Forex, dell’obbligazionario etc.
In realtà, la diversificazione è solo uno strumento e in quanto tale ha pregi e difetti, pro e contro, garantisce opportunità ma espone a dei rischi. Li esploriamo tutti in questa guida.
Cos’è la diversificazione
Prima di entrare nel dettaglio della diversificazione, è bene spiegare cosa si intende realmente per questo termine. Anche perché in giro si trovano definizioni o troppo complesse o troppo vaghe, spesso capaci di indurre in errore i principianti.
Dunque, cos’è la diversificazione?
La diversificazione è una strategia finanziaria che consiste nel distribuire il capitale tra diversi tipi di asset o settori, al fine di ridurre il rischio complessivo.
Il principio di base consiste nella minimizzazione dell’impatto negativo di un eventuale calo di valore delle singole asset class o dei singoli asset. Ad esempio, investendo in azioni, obbligazioni, immobili e materie prime, si può ottenere un portafoglio più equilibrato, poiché il rendimento di ogni asset non è perfettamente correlato agli altri.
Formalmente, la diversificazione consente di mitigare le perdite potenziali e di migliorare la stabilità del portafoglio nel lungo periodo, riducendo l’esposizione a specifici rischi di mercato.
I pro della diversificazione
Entriamo nel vivo del discorso e presentiamo gli (indiscutibili) vantaggi della diversificazione.
- Riduzione del rischio. La diversificazione permette di ridurre il rischio specifico legato a un singolo investimento. Distribuendo il capitale su più asset class o settori, limita l’impatto di eventuali perdite in uno specifico ambito, mantenendo la stabilità del portafoglio anche in condizioni di mercato avverse.
- Maggiore stabilità del portafoglio. Un portafoglio diversificato tende a essere meno volatile, poiché le diverse asset class spesso reagiscono in modo diverso agli stessi eventi di mercato. Questo porta a una performance più costante nel tempo ed evita fluttuazioni eccessive che potrebbero compromettere la solidità degli investimenti.
- Possibilità di cogliere opportunità in diversi mercati. La diversificazione offre la possibilità di investire in diversi settori, regioni geografiche e strumenti finanziari, aumentando le opportunità di rendimento. Espandendo l’investimento su un’ampia gamma di opzioni, si può beneficiare delle tendenze positive in vari mercati, migliorando il potenziale di crescita complessivo del portafoglio.
I contro della diversificazione (e i rischi)
Ci occupiamo ora del rovescio della medaglia, ovvero degli svantaggi della diversificazione. Alcuni non sono niente affatto scontati.
- Rendimenti potenzialmente ridotti. Una diversificazione eccessiva può portare a rendimenti inferiori rispetto a un portafoglio più concentrato. Se si investe in troppi asset o strumenti finanziari, il potenziale di guadagno derivante da una performance particolarmente positiva di un singolo investimento potrebbe essere diluito, limitando la crescita complessiva.
- Costi più elevati. Gestire un portafoglio diversificato richiede spesso più tempo e risorse. Le spese associate alla gestione di un ampio numero di investimenti, tra cui commissioni di transazione, tasse e costi di consulenza, possono accumularsi e ridurre il rendimento netto del portafoglio.
- Difficoltà di monitoraggio. Un portafoglio diversificato, soprattutto se composto da molti investimenti, può risultare difficile da monitorare e gestire efficacemente. La necessità di seguire l’andamento di vari mercati e asset richiede un’attenzione costante e può rendere complicato mantenere un equilibrio ottimale tra rischio e rendimento.
Consigli per una buona diversificazione
La diversificazione, in quanto strumento strategico, va maneggiato con cura e con consapevolezza. Come? Ecco qualche consiglio.
- Bilanciare le diverse asset class. E’ importante distribuire gli investimenti tra diverse tipologie di asset, come azioni, obbligazioni, immobili e materie prime. Questo approccio consente di ridurre il rischio specifico associato a ciascuna categoria e di ottenere un portafoglio più equilibrato e resiliente alle variazioni di mercato
- Utilizzare il criterio geografico e settoriale. Oltre a diversificare tra asset class, è utile considerare la distribuzione degli investimenti per regioni geografiche e settori economici. In questo modo, si possono mitigare i rischi legati a specifiche economie o industrie, sfruttando al contempo le opportunità di crescita presenti in altri contesti.
- Monitorare, aggiornare, aggiustare. La diversificazione non è una strategia statica. E’ essenziale monitorare regolarmente il portafoglio e apportare eventuali aggiustamenti in base alle condizioni di mercato, agli obiettivi finanziari e alla tolleranza al rischio. Una revisione periodica permette di mantenere un equilibrio ottimale e di adattare la strategia di investimento alle circostanze mutevoli, massimizzando le probabilità di successo a lungo termine.