In questo articolo parliamo di cinema. Nello specifico, analizziamo in una prospettiva diversa dal solito il film “The Wolf of Wall Street”, un film di qualche anno fa ma che ancora vive nell’immaginario degli amanti del cinema e non, sia per le tematiche trattate che per la straordinaria prova attoriale dei suoi protagonisti.
Nello specifico riporteremo i più importanti insegnamenti sul trading che il film propone. Insegnamenti veri, che fanno riferimento a situazioni reali. Anche perché, nel caso non lo sapeste, il film “The Wolf of Wall Street” è ispirato a una storia vera, per giunta in mondo abbastanza fedele.
Due parole su The Wolf of Wall Street, senza (grossi) spoiler
Prima di elencare gli insegnamenti che si possono trarre dal film, e bene spendere qualche parola sulla trama, senza ovviamente fare grossi spoiler e togliere, a chi non l’ho ancora visto, il piacere di vederlo.
“The Wolf of Wall Street” narra la storia (vera) di Jordan Belfort, un broker che a partire dagli anni ‘80 ha riscosso un successo enorme in termini economici per mezzo di approcci non convenzionali e in alcuni casi assolutamente illegali.
In buona sostanza, nel film quanto nella vita reale, Belfort vendeva le cosiddette penny stock, azioni di scarsissimo valore, facendo credere agli investitori l’esatto contrario. Inoltre, possedeva in maniera illegale molte azioni delle aziende di cui egli stesso curava le offerte iniziali.
Sullo sfondo, una vita di eccessi, all’insegna del lusso e della droga. Anche perché, Belfort, con i suoi metodi illegali, ha guadagnato centinaia di milioni di dollari. Salvo poi cadere in disgrazia quando ha dovuto fare i conti col sistema penale americano e con una condanna a 22 mesi di reclusione, con multe annesse.
Gli insegnamenti di The Wolf of Wall Street
Di seguito vi elenchiamo alcuni insegnamenti che si possono trarre dal film “The Wolf of Wall Street”. Insegnamenti che riguardano principalmente il Trading ma anche il modo di gestire il successo.
Le azioni di scarso valore… Rimangono di scarso valore
Lo abbiamo già detto: Jordan Belfort vendeva penny stock facendo credere che fossero di grande valore, destinate a una solida crescita. In effetti, per un tempo limitato e grazie a manovre non proprio convenzionali, le penny stock promosse da Belfort si apprezzavano. Tuttavia, in un tempo piuttosto breve, le bolle si sgonfiavano, lasciando gli investitori con il classico pugno di mosche in mano.
Tutto ciò dimostra che è un’azione di scarso valore rimane un’azione di scarso valore. Per un certo periodo potrà non sembrare tale, ma prima o poi rivelerà la sua vera natura.
Lo stile di vita di Jordan Belfort non è lo stile dei trader
Lo stile di vita di Jordan Belfort è stato per parecchi anni sopra le righe. Se si prende per buona la sua autobiografia e le testimonianze di chi gli è stato accanto in quei momenti, tutto ciò che si vede nel film è accaduto sul serio. Vere sono quindi le scene di sesso estremo, di festini a base di droga, e tutto quanto di eccessivo si vede nella pellicola.
Ebbene, lo stile di vita di Belfort dimostra esattamente che lo stile di vita del trader non può e non deve essere quello. Anche perché, Belfort non svolgeva il suo mestiere in maniera corretta. In realtà, non stava facendo Trading o incarnando il ruolo del broker, stava semplicemente truffando le persone.
Purtroppo, chi guarda il film con superficialità tende ad associare lo stile di vita del protagonista a quello dei trader. Da questo punto di vista, a dire il vero, Il film potrebbe aver fatto più male che bene, in quanto potrebbe aver diffuso uno stereotipo che non coincide affatto con la realtà.
I trader, quelli veri, quelli che tirano su ingenti patrimoni in modo onesto e solido, non si possono permettere quello stile di vita: devono rimanere sempre lucidi e presenti a se stessi. Di certo non hanno tempo per gozzovigliare. Alla fine, il trading è un’attività impegnativa come tante altre, dunque richiede tempo, competenze, energie mentali.
Gli organi di vigilanza fanno il loro dovere
Alla fine, il conto è giunto salatissimo. Jordan Belfort è stato incriminato e condannato per i reati finanziari che ha commesso. Alcuni potrebbero affermare che l’abbia fatta franca per troppo tempo. In effetti, è riuscito a operare più o meno indisturbato per alcuni anni. La vicenda comunque contestualizzata negli anni ‘80 e ‘90, quando il mondo del trading e dell’investimento speculativo stava sperimentando una crescita ipertrofica, a cui le autorità hanno fatto fatica a stare dietro.
Tuttavia, anche in quel contesto, la giustizia ha fatto il suo corso e, alla fine dei giochi, l’ha fatto in maniera esemplare. Belfort, tanto nel film quanto nella vita reale, non solo ha dovuto scontare quasi due anni di prigionia (per giunta frutto di un grande sconto a fronte di una totale collaborazione) ma è stato condannato a risarcire le sue vittime per parecchi milioni di dollari.
Vabbè detto, inoltre, che al giorno d’oggi gli organi di vigilanza sono ancora più preparati a fronteggiare e a individuare per tempo le truffe.
Ad ogni modo, insegnamento che si può trarre il seguente: è impossibile farla franca.
Le scorciatoie sono pericolose
Alla fine, la storia di Jordan Belfort, almeno come viene narrata nel film, è la storia di un individuo – certamente molto intelligente – che ha intrapreso una scorciatoia per fare soldi facili e in una quantità impressionante. Tuttavia, come dimostra il finale, tale scorciatoia si è rivelata un totale fallimento: il protagonista è stato condannato, e ha perso gran parte di ciò che aveva costruito. Inoltre, nel film appaiono chiare le conseguenze del suo comportamento sulla vita privata.
Dunque, che insegnamento si può trarre? Semplice, che le scorciatoie sono pericolose e alla fine portano all’autodistruzione. Ciò vale per tutti i campi della vita, ma soprattutto per il trading.
Di soldi, ne girano
Questo non è un vero e proprio insegnamento, quanto una constatazione. Certo, Belfort ha fatto soldi in maniera illegale, di fatto danneggiando i suoi clienti. Alla fine, ha dovuto restituire quello che ha guadagnato in maniera disonesta. Tuttavia, non avrebbe potuto guadagnare coi soldi… Se quei soldi non ci fossero stati.
A prescindere dai suoi metodi, la storia di Jordan Belfort dimostra che nel trading, o per meglio dire nel mondo degli investimenti, girano davvero tanti soldi. Il difficile sta nel riuscire a guadagnarli in maniera onesta e soprattutto duratura. Impresa non certo facile, e che pochi riescono a portare a termine.
Tutti i nodi vengono al pettine
A dire il vero, questo è un insegnamento che non riguarda specificatamente il trading, quanto piuttosto la vita nella sua complessità. Alla fine, “The Wolf of Wall Street” offre agli spettatori la più classica delle morali della favola: tutti i nodi vengono al pettine.
Si può fare del male al prossimo, si può trarre da esso vantaggi in maniera indebita, si possono commettere crimini e causare sofferenza alle persone. Tuttavia, presto o tardi, il tempo presenterà il suo conto, molto spesso impattando in maniera drammatica sia sul piano privato che su quello economico. In fin dei conti, il protagonista del film subisce esattamente questa sorte.
Questo insegnamento è anche piuttosto esplicito, Anche perché la frase “tutti i nodi vengono al pettine” viene pronunciata da uno dei personaggi del film, ovvero il padre del protagonista, che più di una volta funge da “voce della coscienza”.
A nostro parere, è questo l’insegnamento più importante di tutto il film, quello di cui ognuno dovrebbe fare tesoro.