Molti investitori si staranno domandando quali investimenti lo Stato farà con i fondi del PNRR. Secondo le stime gli investimenti in infrastrutture e mobilità creerà un indotto di circa 38 miliardi di euro nel settore industriale e un tasso di ritorno aggregato del 63%, aumentato a 77% considerando gli investimenti in costruzioni, fino ad arrivare all’88% con la ricerca e lo sviluppo.
Gli investimenti possibili grazie al PNRR metterà l’Italia in una posizione tale da migliorare sensibilmente e rafforzare le infrastrutture esistenti e costruirne delle nuove, a vantaggio del PIL nazionale. Si consideri che dal 2008 al 2021 la spesa pubblica si è ridotta del 2,8% ogni anno
Investimenti PNRR Produrranno Un Aumento Della Spesa Del 2,6% Nel Periodo 2021-2026
Secondo il focus di Sace “Ieri, oggi e domani: le infrastrutture in Italia” la spesa settoriale per il prossimo decennio aumenterà in media dell’1,7% ogni anno. Questa percentuale sarà superiore rispetto a quella prevista prima della pandemia (+0,9%) e della media europea (+1,5%). Nel periodo 2021-2026 ci potrebbe essere una crescita più marcata della spesa pubblica (+2,6%), per poi ridursi nel quinquennio successivo (+0,9%) a causa di minore forza lavoro e minore spesa pubblica. Secondo Sace «La crescita attesa della spesa in infrastrutture supererà, nel periodo in esame, quella prevista per il Pil, grazie agli ingenti fondi a disposizione, alle riforme attuative previste e, non da ultimo, alla rinnovata fiducia sia nazionale che estera». Insomma, gli investimenti in ambito PNRR dovrebbero fare il loro lavoro nei prossimi anni.
Investimenti PNRR Genereranno 38 Miliardi Di Indotto
Come accennato prima gli investimenti dei fondi PNRR potrebbero mettere nelle casse dello Stato circa 37,8 miliardi di euro. La spesa sarà dedicata principalmente alla crescita di porti, aeroporti e ferrovie (stimata al +3,8% annuo). Seguiranno a queste la crescita del settore energetico, in particolare di elettricità e gas (+3,2% annuo), grazie alla transizione energetica in atto da anni. La costruzione di infrastrutture interesserà tutta la penisola italiana.
Secondo il Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini «Il rapporto Sace sulle infrastrutture conferma la bontà della strategia seguita dal governo per fornire al Paese la dotazione di capitale necessaria per aumentare la competitività e il benessere delle persone, in un’ottica di sostenibilità ambientale. Il confronto internazionale mostra che in Italia gli investimenti in infrastrutture cresceranno nei prossimi anni più che negli altri paesi, anche oltre il 2026, anno di conclusione del Pnrr, portando il rapporto tra spesa per infrastrutture e Pil al massimo storico».