Fare un mutuo o entrare in affitto? E’ una domanda che molti si pongono, soprattutto chi ha intenzione di creare un nuovo nucleo familiare. La risposta potrebbe sembrare complicata, anche perché all’apparenza entrambe le alternative impongono sacrifici e concretizzano degli svantaggi. Il mutuo fa paura perché si tratta pure sempre di un debito, di un fardello che va sopportato per decine di anni. L’affitto fa paura perché, a meno che non si opti per il classico immobile fatiscente, costa molto.
In realtà, il dibattito non ha senso. E’ sufficiente andare oltre queste paure per comprendere la verità: è sempre meglio accendere un mutuo. Quando si affitta casa, si paga un canone per uno, due, dieci, venti anni e tutto finisce lì. Quando si accende un mutuo, si paga la rata per lo stesso lasso di tempo ma si è proprietari della casa stessa. In fin dei conti, il mutuo – certo con un po’ di fantasia – può essere considerato come una sorta di affitto con il lieto fine.
Anche la questione dei costi, se affrontata con discernimento, porta alla medesima conclusione. Abbiamo già accennato al fatto che l’affitto è in genere più costoso di un mutuo, ma occorre comprendere bene quanto sia più costoso. La risposta è una sola: molto di più. Ovviamente, se si sceglie la tipologia di mutuo in maniera efficace.
Tasso fisso o tasso variabile? Dipende dal periodo storico. Oggi come oggi, va bene il tasso fisso. I parametri che determinano il tasso variabile, infatti, sono al minimo, quindi non potranno fare altro che salire. Inoltre il tasso fisso, seppure meno conveniente nel brevissimo periodo, consente una pianificazione delle spese più solida.
Un problema rimane: non tutti possono permettersi un mutuo. E la questione non è economica, ma ha a che vedere con le garanzie. Paradossalmente, come molti italiani hanno compreso sulla propria pelle, si può essere bene in grado di pagare la rata ma allo stesso tempo essere giudicati potenziali insolventi dalla banca. E’ sufficiente un contratto a tempo determinato per vedersi rifiutare la richiesta. Per questo motivo, molte famiglie sono costrette ad andare in affitto: gli istituti non concedono i mutui.
Il ragionamento, ovviamente, non perde la sua validità. Il mutuo è meglio perché alla fine dei sacrifici si ottiene la proprietà dell’immobile (in realtà la si ottiene subito, ma il rischio di ipoteca rende questa proprietà meramente formale) e costi sono più bassi rispetto all’affitto.