Negli ultimi anni il petrolio greggio sta attirando sempre maggiore attenzione, visto il conflitto tra Ucraina e Russia e quest’ultima uno dei maggiori produttori nel Vecchio Continente dell’oro nero. Nell’ultima sessione borsistica, il prezzo è balzato del 2% circa dopo la notizia di una riduzione di produzione da parte della Russia, in risposta alle numerose sanzioni da parte degli occidentali. In aggiunta, c’è anche la questione aumento domanda da parte della Cina del greggio, configurandosi come stimolo al rialzo del prezzo. Questi fattori come influenzeranno il prezzo del greggio e l’andamento dell’economia mondiale?
Petrolio Greggio E La Minaccia Di Elevata Inflazione Nel Medio Termine
Il petrolio greggio e gli eventi che ruotano attorno ad esso stanno alimentando l’aria di incertezza che c’è attualmente sui mercati. Il Cremlino ha deciso di ridurre del 5% la produzione in risposta alle sanzioni occidentali e l’OPEC+ non sembra aver intenzione di sopperire a questa riduzione. Intanto, il braccio commerciale della statale cinese Sinopec, Unipec, sta acquistando grandi quantitativi di barili dal Medio Oriente, facendo innalzare i benchmark dei prezzi regionali. Secondo il gestore di hedge fund presso Black Gold Investors Gary Ross il prezzo dell’oro nero sarà destinato a salire nel medio/lungo termine.
Non solo il petrolio greggio, ma tutte le materie prime stanno aumentando di prezzo, rischiando di avere ripercussioni peggiorative rispetto al tema dell’inflazione. L’aumento dei prezzi nel mercato commodity sta alimentando l’inflazione, rendendo difficoltoso il lavoro delle principali banche centrali. Tutto questo mentre si cerca di attuare politiche per stimolare la crescita e contenendo il costo della vita. Negli USA il dato sul livello generale dei prezzi è stato del +8% rispetto all’anno precedente, mentre in Europa nel 2022 l’inflazione è registrata all’8,9%.
Petrolio Greggio E La Decisione Dei Paesi OPEC+
L’Arabia Saudita e tutti i componenti OPEC+ hanno decido di non compensare la riduzione di petrolio greggio deciso dalla Russia. La decisione arriva dopo aver analizzato la domanda di petrolio e essere arrivati ad una risposta, che pare molto semplice: la fragilità della domanda di oro nero potrebbe provocare un incremento delle scorte, causando ulteriori pressioni sul prezzo. UBS, analizzando tutte queste dinamiche di mercato, ha deciso di consigliare ai suoi investitori, nel dettaglio a coloro che hanno una maggiore propensione al rischio, di aprire posizioni lunghe sul petrolio.
Al momento il prezzo non sembra aver reagito repentinamente a tutti questi eventi, in parte causata dalle interruzioni di produzione dal Mare del Nord, dall’Iraq e dal Sud America. Ciò potrebbe portare a pensare che le attuali scorte potrebbero essere adeguate rispetto all’attuale domanda. Questo vale almeno per il momento, ma con questa nuova futura configurazione della domanda e dell’offerta di petrolio le cose potrebbero cambiare.