Il Pump and Dump è un fenomeno molto diffuso e allo stesso tempo parecchio pericoloso. Può essere considerato come un vero e proprio schema di manipolazione del mercato, peraltro molto difficile da contrastare. I mercati regolamentati hanno da tempo posto un argine alle attività di Pump and Dump ma altri, meno normati e quindi più caotici, sono particolarmente esposti al fenomeno.

Ne parliamo qui, fornendo una definizione il più possibile chiara di Pump and Dump, illustrando le molteplici forme in cui viene declinata e spiegando come difendersi.

Una definizione di pump and dump

Dunque, cos’è il Pump and Dump? Il nome dice molto della sostanza del fenomeno e dei suoi principi base. In inglese significa infatti “pompa e scarica”. È proprio ciò che accade: chi orchestra la truffa (perché di vera e propria truffa si tratta) determina un aumento artificiale e ingiustificato del valore di un asset precedentemente acquistato a prezzo normale e ribassato. Una volta raggiunto il picco, vende e realizza un ricco guadagno, ovviamente prima che la bolla esploda e che gli ignari possessori dell’asset rimangano con il cerino in mano. 

L’aumento artificiale del valore viene realizzato attraverso l’entrata forzata di investitori nel mercato. Dunque, è proprio questo il principio base: convincere un gran numero di trader ad acquistare quello specifico asset. Si tratta di un’attività fraudolenta a tutti gli effetti, in quanto comporta l’impiego di tecniche di marketing per comunicare informazioni false, per fornire prospettive di guadagno inesistenti.

Nella sua forma base, il Pump and Dump è sempre esistito. A cambiare sono solo i mezzi con cui si stimola l’entrata a mercato. A cambiare è stata anche la quantità reale di occasioni per fare Pump and Dump, tra accesso al trading massivo e l’esordio di mercato scarsamente regolamentati.

Ad ogni modo, ecco le tecniche più utilizzate per fare Pump and Dump.

  • Diffusione di notizie false. Diffondere notizie false è il miglior modo per fare un Pump and Dump “discreto”, che non dia nell’occhio. Il numero di contatto diretti tra truffatori e vittime è minimo, sicché il “giochino” è molto più difficile da scoprire. È il metodo preferito al giorno d’oggi, nell’era di internet e delle fake news. 
  • Massicce campagne di email marketing. Siamo nel campo degli approcci diretti. In questo caso, si sfrutta la gratuità del mezzo mail e la possibilità di acquistare database di indirizzi a buon mercato. È un approccio purtroppo molto efficace, soprattutto quando si utilizzano tecniche tipiche della comunicazione persuasiva. 
  • Proposta diretta. È il metodo classico, e che si sviluppa con un approccio simile al telemarketing. Punta ai grandi numeri, ma risulta ancora efficace se diretto alla fascia più debole di popolazione. 

Quali mercati sono maggiormente esposti al Pump and Dump

Gli ingredienti per un Pump and Dump efficace sono la presenza di un mercato volatile e poco regolato (per il quale le autorità non hanno ancora preso le adeguate misure), la presenza di una massa di trader con poca esperienza, la possibilità di utilizzare mezzi di comunicazione di massa (e quindi un’organizzazione capace di raggiungere molte persone). 

Un mix purtroppo tutt’altro che raro, e che trova in alcuni specifici mercati un campo di applicazione molto comodo. 

Il mercato più soggetto al Pump and Dump è quello delle criptovalute. L’accesso a questi asset è garantito sostanzialmente a tutti, anche ai più inesperti. Inoltre, è scarsamente regolamentato e vive di oscillazioni anche molto profonde. Ma c’è un’altra caratteristica che lo rende “perfetto” per questa attività fraudolenta: vive di notizie. Non essendoci market mover “tecnici” legati al mondo crypto, per la ben nota assenza di banche centrali et similia, i prezzi seguono le notizie. Dunque, è relativamente facile manovrarle per ottenere dei poderosi scatti in avanti delle quotazioni. 

Di base, anche il mercato azionario sarebbe strutturalmente perfetto per il Pump and Dump, e in effetti è proprio in questi ambiti che, fino a qualche decennio fa, trovava la sua massima espressione. Anche i titoli azionario sono volatili, e anche i titoli azionari vivono di notizie. Per fortuna, le istituzioni e gli enti di vigilanza hanno preso le misure del fenomeno e in qualche modo lo hanno arginato. Qualcuno che ci prova, tuttavia, ancora c’è. 

Come riconoscere e difendersi dal pump and dump

La buona notizia, almeno dal punto di vista dei trader, è che è relativamente facile capire quando si è raggiunti da un’azione di Pump and Dump, e quindi evitarne le conseguenze.

Di base, si dovrebbe mostrare massimo scetticismo ogni volta che si viene fatto oggetto di una comunicazione troppo diretta, e tesa a lodare questo o quell’asset. Anche conoscere e quindi saper individuare l’impiego di tecniche di persuasione stile-marketing può essere di aiuto. 

Discorso un po’ diverso per tutte quelle azioni massive ma indirette, che vedono come protagoniste le notizie. In quel caso è facile finire in un bolla in cui rimbalza un contenuto fasullo, e teso a mettere sotto una buona luce l’asset che i truffatori vogliono pompare.

In generale, è bene diffidare da quelle che appaiono occasioni sì redditizie, ma troppo facili da cogliere. Nel trading come nella vita, quando una cosa è troppo bella per essere vera, di solito non è vera.