Non esiste solo il Forex o la borsa. Anche altri mercati, infatti, possono regalare molte soddisfazioni ai trader. Uno di questo, forse un po’ sottovalutato, è quello delle commodity. Erroneamente tradotto in italiano come “materie prime”, il concetto di commodity è interessante e allo stesso tempo fornisce parecchie indicazioni sulle sue opportune modalità di investimento. Il commodities trading è apprezzato dagli esperti – forse un po’ meno dalla massa – per via di alcune caratteristiche che lo rendono semplicemente unico. Per commodity si intende un bene il cui livello di qualità non dipende da chi lo produce, è un bene che è sempre uguale a se stesso. Un’altra caratteristica risiede nella non deperibilità, se si escludono orizzonti temporali troppo lontani. Inoltre, le commodity sono in genere facilmente trasportabili.
E’ commodity, per esempio, il petrolio. Che venga prodotto da tizio, Caio o Sempronio, conserva le medesime funzionalità. Anche l’oro si può scrivere a questa categoria e, a determinate condizioni, il grano. Sono senz’altro commodity anche gli altri metalli – eccezioni escluse.
La naturale conseguenza di queste caratteristiche consiste nel rapporto privilegiato che le commodity vantano con la legge della domanda e dell’offerta. E’ ovvio: se il prezzo non dipende dalla qualità, allora è influenzato in modo esclusivo dai volumi di venduto e di comprato, dai livelli di produzioni e dalle richieste del mercato. Ciò, come è facilmente intuibile, semplifica il lavoro di analisi e di previsione che i trader sono obbligatoriamente chiamati a effettuare.
Un’altra caratteristica tipica delle commodity è che il peso degli investimenti speculativi è minore. D’altronde, sono in larga parte delle materie prime, quindi vengono acquistate soprattutto perché servono. Il petrolio è necessario per realizzare del carburante, il ferro è necessario per produrre l’acciaio e utensili di vario genere, sull’utilità del grano non servono parole. Il prezzo, quindi, è in larga parte determinato da dinamiche che non sono niente affatto imprevedibili, poiché riflettono bisogni reali e lineari. Anche questo facilita il lavoro di analisi dei trader.
Il commodities trading ha un’altra qualità, in grado di renderlo appetibile anche per chi fa speculazione: è esposto a una certa volatilità. Tale volatilità non dipende esclusivamente dalla speculazione ma dall’instabilità dei vari contesti regionali. E’ la migliore tipologia di volatilità in quanto è la più prevedibile. Il consiglio, quindi, è di approcciarsi al commodities trading, di non focalizzarsi esclusivamente sulle valute che, pur andando di moda, non rappresentano di certa l’unica opportunità di guadagno.