Nell’ultima settimana, il mercato delle criptovalute ha registrato una riduzione superiore all’11%. Questo calo è stato particolarmente evidente durante il fine settimana e il lunedì successivo all’introduzione di nuovi dazi doganali degli Stati Uniti contro Canada, Messico e Cina.
Resilienza di Bitcoin in un Contesto di Calo Generale
Nonostante un’iniziale ripresa, il mercato ha proseguito la sua discesa, scendendo a un valore di 3,15 trilioni di dollari, segnando così una diminuzione rispetto al precedente minimo ciclico. In questo scenario, Bitcoin ha mostrato una certa resilienza, diminuendo a un ritmo più lento rispetto al mercato generale, con una perdita poco superiore al 6% nel periodo di sette giorni. Attualmente, il prezzo di Bitcoin è sceso sotto i 97.000 dollari e si trova al di sotto della media mobile a 50 giorni. Questa consolidazione indica una possibile interruzione del trend rialzista, con un ritracciamento verso la media mobile a 200 giorni, vicino agli 80.000 dollari, considerato un possibile obiettivo futuro.
Prospettive e Previsioni per Bitcoin ed Ethereum
Arthur Hayes, ex capo di BitMEX, prevede che Bitcoin possa ritornare nella fascia dei 70.000-75.000 dollari. Hayes attribuisce questa previsione alla realizzazione che le politiche dell’attuale presidente degli USA sono sostanzialmente identiche a quelle dei suoi predecessori. Inoltre, suggerisce che la creazione di una Riserva Speciale di Bitcoin (SBR) negli USA potrebbe rappresentare un fattore negativo per l’industria, trasformando l’oro digitale in un “arma politica”.
La quota di Ethereum sulla capitalizzazione di mercato totale delle criptovalute è scesa al suo livello più basso in quattro anni. JPMorgan ha commentato che ETH continuerà a subire una “intensa concorrenza” da parte di Solana e soluzioni Layer 2 (L2) che offrono commissioni più basse e prestazioni superiori. Se Ethereum mantiene il livello di 2.500 dollari, potrebbe “rimbalzare fino a 4.000 o persino 6.000 dollari”, prevede l’analista tecnologico Ali Martinez. Se invece il livello dei 2.500 dollari venisse violato, il prossimo target sarebbe 1.700 dollari.
Il Sentimento degli Investitori Istituzionali verso le Criptovalute
Secondo un sondaggio di JPMorgan che ha coinvolto 4.200 clienti globali della banca, il 71% degli investitori istituzionali non prevede di negoziare criptovalute nel 2025. Questo dato riflette una certa cautela nel lungo termine riguardo l’adozione delle criptovalute come classe d’investimento.
Fonte: Fxempire.com