L’Indice del Dollaro USA (DXY) prosegue la sua fase ribassista, scendendo sotto il livello psicologico di 100 punti e toccando quota 99,01, vicino ai minimi degli ultimi tre anni. Questo movimento riflette le crescenti preoccupazioni degli investitori riguardo al rallentamento economico statunitense e alle aspettative di una politica monetaria più accomodante da parte della Federal Reserve.

Dati macroeconomici contrastanti indeboliscono il dollaro

Inflazione in calo e fiducia dei consumatori sotto pressione

I recenti dati economici statunitensi mostrano segnali contrastanti che alimentano l’incertezza sui mercati. L’indice sulla fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan è sceso a 50,8 punti ad aprile, indicando un peggioramento delle aspettative delle famiglie americane. Al contempo, le aspettative inflazionistiche sono salite al 6,7%, segnalando timori persistenti sui prezzi futuri.

Nel mese di marzo, l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI) è scesa al 2,4% rispetto al precedente 2,8% di febbraio. Anche il dato core CPI (che esclude energia e alimentari) ha registrato una flessione al 2,8%. Questi dati rafforzano le attese degli operatori per un possibile taglio dei tassi da parte della Fed già nei prossimi mesi.

Mercato del lavoro stabile ma non brillante

Sul fronte occupazionale, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione si attestano a 223.000 unità, mentre quelle continuative sono leggermente diminuite a 1,85 milioni. Sebbene questi numeri indichino una certa stabilità nel mercato del lavoro USA, non sono sufficienti a dissipare i dubbi sulla solidità della ripresa economica.

Tensioni commerciali USA-Cina: escalation tariffaria preoccupa i mercati

La recente decisione della Cina di aumentare i dazi doganali sui prodotti statunitensi fino al 125%, in risposta all’incremento delle tariffe USA al 145%, ha riacceso i timori di una guerra commerciale prolungata. Questa escalation rischia di compromettere ulteriormente la crescita globale e pesa negativamente sul sentiment degli investitori internazionali.

Divergenza nelle politiche monetarie globali

I verbali dell’ultimo incontro del FOMC (Federal Open Market Committee) evidenziano come la Fed stia cercando un equilibrio tra il rischio inflazionistico e il rallentamento economico. Attualmente i mercati prevedono tagli ai tassi già a partire da maggio, con una riduzione complessiva stimata intorno ai 100 punti base entro il 2025.

Parallelamente, anche la banca centrale cinese potrebbe adottare ulteriori misure espansive nel secondo trimestre dell’anno. Questa divergenza nelle politiche monetarie globali potrebbe accentuare ulteriormente la pressione ribassista sul dollaro americano.

Analisi tecnica Indice Dollaro USA (DXY)

L’indice DXY si trova attualmente sotto pressione dopo aver perso il supporto chiave posto a quota 100,29 punti. La rottura ribassista del livello Fibonacci (estensione 1.618) a quota 99,83 conferma l’attuale trend negativo. Il prossimo supporto immediato è individuabile a quota 98,95, con un ulteriore livello critico più in basso a 98,33.

Sul fronte rialzista, eventuali tentativi di recupero incontreranno resistenza inizialmente a 100,29, seguita da 101,24. Le medie mobili esponenziali (EMA) a 50 periodi (101,91) e a 200 periodi (103,78) rimangono ben al di sopra dei prezzi attuali, confermando la prevalenza della pressione ribassista.

Se l’indice non riuscirà rapidamente a recuperare quota 100 punti, potrebbe dirigersi verso il supporto strategico posto a 97,55, aumentando così la volatilità in vista delle prossime pubblicazioni macroeconomiche statunitensi.

Analisi tecnica GBP/USD: sterlina in rialzo contro dollaro debole

La coppia valutaria GBP/USD continua il suo movimento rialzista moderato ma costante ed è attualmente scambiata intorno a quota 1,3169. Il prezzo si mantiene nella parte alta di un canale ascendente e ha superato con decisione sia la EMA a 50 periodi (1,2978) che quella a 200 periodi (1,2926), confermando una struttura tecnica positiva nel breve termine.

La prima resistenza significativa si trova ora a 1,3208, seguita dal livello successivo posto a 1,3302. Sul lato ribassista troviamo invece supporto immediato a 1,3094, con un ulteriore sostegno più profondo situato intorno a 1,2985. Finché il prezzo rimarrà all’interno del canale rialzista e sopra le medie mobili principali, eventuali correzioni potrebbero rappresentare opportunità d’acquisto per gli operatori.

Analisi tecnica EUR/USD: euro forte punta nuovi massimi contro dollaro USA

Anche la coppia EUR/USD mostra una dinamica rialzista convincente ed è attualmente quotata vicino ai livelli di 1,1385. Dopo aver superato con forza la precedente resistenza trasformata ora in supporto chiave (1,1353) e aver rotto una trendline ribassista importante sul grafico giornaliero, l’euro appare ben impostato per ulteriori guadagni.

I livelli tecnici indicano una resistenza immediata posta a 1,1457, oltre la quale si aprirebbe spazio per un test più ambizioso verso quota 1,1525. Sul versante ribassista troviamo invece supporto iniziale proprio sul livello pivot di 1,1353, seguito da un ulteriore sostegno più basso situato intorno a 1,1246.

L’attuale struttura tecnica rimane chiaramente rialzista finché EUR/USD manterrà quota 1,1353; eventuali correzioni potrebbero essere sfruttate dagli investitori per incrementare posizioni lunghe sull’euro.

Conclusioni operative per gli investitori Forex

L’attuale scenario macroeconomico e tecnico suggerisce prudenza nei confronti del dollaro USA nel breve termine. Gli investitori dovrebbero monitorare attentamente i dati economici statunitensi e gli sviluppi geopolitici relativi alla guerra commerciale USA-Cina per cogliere eventuali opportunità operative sulle principali coppie valutarie come GBP/USD ed EUR/USD.

Fonte: Fxempire.com