La proposta del presidente Donald Trump di riportare la produzione degli iPhone negli Stati Uniti ha sollevato forti dubbi tra gli analisti finanziari. Secondo Laura Martin, analista senior di Needham, questa ipotesi sarebbe economicamente insostenibile per Apple e potrebbe causare un’impennata significativa dei costi.
Perché produrre l’iPhone negli USA sarebbe problematico?
Aumento vertiginoso dei costi di produzione
Laura Martin, intervenuta recentemente su CNBC, ha espresso chiaramente il suo scetticismo riguardo alla fattibilità economica della proposta di Trump. Secondo l’analista, trasferire la produzione degli iPhone negli Stati Uniti comporterebbe un aumento dei costi stimato intorno al 50%. Questo incremento deriverebbe principalmente dai maggiori costi della manodopera americana e dalla necessità di ricostruire interamente una filiera produttiva attualmente radicata in Asia.
Anche Dan Ives, noto analista di Wedbush Securities, ha confermato questa preoccupazione, stimando che il prezzo finale di un singolo iPhone prodotto interamente negli USA potrebbe raggiungere addirittura i 3.500 dollari, rendendo il prodotto fuori mercato per gran parte dei consumatori.
Difficoltà logistiche e tempi lunghi per la riconversione industriale
Oltre ai costi elevati, Martin sottolinea che spostare la produzione negli Stati Uniti richiederebbe anni di pianificazione e investimenti massicci. La catena di approvvigionamento globale di Apple è infatti estremamente complessa e integrata con fornitori asiatici specializzati in componentistica elettronica avanzata. Secondo molti esperti del settore manifatturiero, una completa rilocalizzazione della produzione sul territorio americano sarebbe praticamente impossibile nel breve-medio termine.
La posizione dell’amministrazione Trump sulla questione
Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca durante l’amministrazione Trump, aveva dichiarato che l’ex presidente era convinto della possibilità concreta di riportare la produzione degli smartphone Apple negli Stati Uniti. Secondo Leavitt, gli USA dispongono delle risorse necessarie e della forza lavoro qualificata per realizzare questo progetto ambizioso.
Leavitt aveva inoltre ricordato che Apple ha già investito circa 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti nel corso degli ultimi anni. Tuttavia, è importante precisare che tali investimenti riguardano principalmente ricerca e sviluppo, data center e infrastrutture aziendali, non la manifattura diretta degli smartphone.
L’impatto delle tariffe commerciali sulla performance azionaria di Apple
Crollo del titolo Apple sui mercati finanziari
Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina hanno avuto un impatto diretto sulle quotazioni azionarie di Apple. Negli ultimi giorni, il titolo ha subito una perdita significativa, con un calo complessivo vicino al 20%. Gli investitori temono infatti che le nuove tariffe doganali imposte dall’amministrazione Trump possano compromettere ulteriormente i margini operativi dell’azienda.
Secondo UBS, le tariffe reciproche introdotte da Trump potrebbero far aumentare il prezzo finale del modello più costoso (come l’iPhone 16 Pro Max) fino a 350 dollari in più, penalizzando direttamente i consumatori americani e contribuendo a un potenziale aumento dell’inflazione.
Cosa devono aspettarsi gli investitori?
L’analista Laura Martin consiglia agli investitori prudenza prima di acquistare azioni Apple in questo momento delicato. Molti analisti non hanno ancora aggiornato le loro stime sugli utili futuri dell’azienda a causa dell’incertezza legata alle politiche commerciali internazionali.
“Esistono diversi scenari negativi per Apple”, ha dichiarato Martin, citando come esempi possibili ritorsioni commerciali da parte della Cina o eventuali crisi geopolitiche come un conflitto su Taiwan.
Conclusioni: una sfida complessa per Apple e per il mercato USA
Sebbene l’idea di riportare la produzione degli iPhone negli Stati Uniti possa sembrare attraente dal punto di vista politico ed economico nazionale, gli esperti concordano sul fatto che tale operazione sia estremamente difficile da realizzare nella pratica. I costi elevati, le difficoltà logistiche e le implicazioni geopolitiche rendono questa ipotesi poco realistica nel breve periodo.
Per gli investitori interessati ad Apple sarà fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione delle relazioni commerciali internazionali e valutare con attenzione eventuali sviluppi futuri prima di prendere decisioni operative sui mercati finanziari.
Fonte: Cnbc.com