Le recenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina stanno avendo un impatto significativo sulle aziende manifatturiere cinesi, costringendole a sospendere temporaneamente la produzione e a cercare nuovi sbocchi commerciali. Secondo analisti ed esperti del settore, l’aumento dei dazi imposto dagli USA sta mettendo in seria difficoltà numerose imprese esportatrici cinesi, con conseguenze dirette sull’occupazione e sulla stabilità economica locale.

Impatto diretto dei dazi USA sulla produzione cinese

Sospensione della produzione e licenziamenti temporanei

Secondo Cameron Johnson, senior partner della società di consulenza Tidalwave Solutions con sede a Shanghai, molte fabbriche hanno già iniziato a ridurre drasticamente la produzione. Settori come giocattoli, articoli sportivi e prodotti economici destinati ai discount americani sono tra i più colpiti.

“Conosco diverse aziende che hanno mandato a casa metà dei loro dipendenti per alcune settimane, interrompendo gran parte della produzione”, ha dichiarato Johnson. Sebbene il fenomeno non sia ancora generalizzato, si sta diffondendo rapidamente nei principali poli manifatturieri come Yiwu e Dongguan, suscitando preoccupazioni per un possibile peggioramento della situazione.

Dimensione occupazionale del problema

Secondo stime di Goldman Sachs, circa 10-20 milioni di lavoratori cinesi sono direttamente coinvolti nelle attività di esportazione verso gli Stati Uniti. Considerando che nel 2023 il numero ufficiale di lavoratori urbani in Cina era pari a circa 473 milioni, l’impatto potenziale sull’occupazione potrebbe essere significativo se la situazione dovesse protrarsi nel tempo.

Strategie alternative per affrontare la crisi

Livestreaming e mercato interno: nuove opportunità per le aziende cinesi

Per far fronte alla perdita degli ordini provenienti dagli Stati Uniti, molte aziende stanno esplorando nuove strategie commerciali. Un esempio è quello dell’azienda Woodswool, produttrice di abbigliamento sportivo con sede a Ningbo, vicino Shanghai. Dopo aver perso tutti gli ordini statunitensi, Woodswool ha rapidamente avviato vendite online tramite livestreaming sul mercato interno cinese.

“Abbiamo ricevuto oltre 30 ordini in una settimana dal lancio della nostra piattaforma livestreaming”, ha dichiarato Li Yan, direttore del marchio Woodswool. Sebbene il valore totale delle vendite (circa 5.000 yuan o 690 dollari) sia ancora modesto rispetto ai volumi precedenti, rappresenta comunque un primo passo importante verso la diversificazione del mercato.

Sostegno delle grandi piattaforme tecnologiche cinesi

Giganti tecnologici come Baidu e JD.com stanno offrendo supporto concreto alle aziende esportatrici per facilitare il passaggio al mercato domestico. Baidu ha recentemente annunciato sussidi e strumenti gratuiti basati sull’intelligenza artificiale (AI), come i “virtual humans” (assistenti virtuali), per aiutare fino a un milione di imprese ad avviare canali di vendita online interni.

Anche JD.com ha stanziato circa 200 miliardi di yuan (27 miliardi di dollari) per acquistare prodotti inizialmente destinati all’esportazione negli USA e rivenderli sul mercato cinese. Tuttavia, questa cifra rappresenta solo il 5% del valore totale delle esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti nel 2023 (circa 524 miliardi di dollari).

Difficoltà nella riconversione al mercato domestico

Sebbene il mercato interno offra nuove opportunità, non tutte le aziende riescono facilmente ad adattarsi. Prodotti progettati specificamente per i consumatori americani potrebbero non incontrare immediatamente il favore dei consumatori cinesi. Inoltre, secondo Ashley Dudarenok, fondatrice della società di consulenza ChoZan specializzata nel marketing digitale in Cina, si sta già registrando una certa saturazione delle piattaforme social locali come Douyin (versione cinese di TikTok) e Red Note.

Diversificazione geografica: Europa, America Latina e Africa come alternative agli USA

Molte aziende cinesi stanno guardando con crescente interesse ad altri mercati internazionali per compensare la perdita degli ordini statunitensi. Europa, America Latina e Africa rappresentano oggi destinazioni sempre più attraenti per le esportazioni cinesi.

Esempio pratico: Brasile e Ghana come nuovi partner commerciali strategici

Liu Xu, titolare dell’azienda Beijing Mingyuchu specializzata nella vendita online di prodotti per il bagno verso il Brasile, afferma che nonostante alcune difficoltà legate ai tassi di cambio e ai costi logistici elevati, il commercio con il Brasile rimane promettente e relativamente immune alle tensioni USA-Cina.

Negli ultimi anni le esportazioni cinesi verso Brasile e Ghana sono raddoppiate. In particolare durante la pandemia Covid-19 è nata Cotrie Logistics in Ghana, azienda specializzata nella gestione logistica tra Cina e Africa occidentale. Bright Tordzroh, CEO dell’azienda ghanese, sottolinea che le tensioni commerciali tra USA e Cina stanno spingendo sempre più imprese a esplorare nuove rotte commerciali internazionali creando così nuove opportunità anche per realtà emergenti come Cotrie Logistics.

Prospettive future: permanenza dei dazi e necessità di adattamento strutturale

Secondo Michael Hart, presidente della Camera di Commercio Americana in Cina (AmCham China), è probabile che i dazi rimangano in vigore almeno parzialmente nel prossimo futuro. Le aziende dovranno quindi adattarsi strutturalmente alla nuova realtà commerciale globale attraverso diversificazione geografica e innovazione strategica.

In conclusione: la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina sta ridefinendo profondamente le dinamiche produttive ed economiche globali. Le imprese cinesi devono affrontare sfide significative ma anche cogliere nuove opportunità attraverso strategie innovative come l’e-commerce domestico via livestreaming e l’espansione verso mercati alternativi emergenti.