La recente caduta drammatica delle azioni statunitensi ha alimentato timori di scenari ancora più gravi per il mercato, in un contesto dove gli investitori valutano le potenziali conseguenze di una guerra commerciale globale prolungata e una prospettiva molto più cupa per gli utili aziendali.
Volatilità Estrema e Possibili Sviluppi
Lunedì, le azioni hanno mostrato fluttuazioni estreme, con l’indice S&P 500 che ha registrato una perdita superiore al 4% in alcuni momenti della giornata. Questa instabilità segue l’introduzione di vaste tariffe da parte del presidente Donald Trump, che la scorsa settimana hanno provocato il più grande calo settimanale del mercato azionario dall’inizio della pandemia di COVID-19 cinque anni fa.
Con molte incertezze sul futuro della battaglia tariffaria, gli strategi di Wall Street si interrogano su quanto altro il mercato possa ancora soffrire, ipotizzando anche una possibile caduta dell’S&P 500 fino a quasi metà del suo massimo storico del 19 febbraio. Lunedì, l’indice ha chiuso a 5,062.25, in calo di oltre il 17% rispetto a quel picco.
Prospettive degli Analisti e Scenari Peggiori
Matthew Maley, capo stratega di mercato presso Miller Tabak, ha suggerito che un calo dell’S&P 500 nei prossimi mesi fino a 4,300 è “molto possibile”, e un ulteriore calo fino a 4,000 o meno non è da escludere. Oltre al tumulto commerciale, Maley ha osservato che i mercati erano stati eccessivamente ottimisti riguardo alle potenzialità di profitto a breve termine dall’intelligenza artificiale, senza considerare adeguatamente un indebolimento del comportamento dei consumatori.
“Questo è più delle tariffe,” ha detto Maley. “È il processo di riallineamento del mercato con i suoi fondamentali sottostanti.”
Gli scenari peggiori previsti da alcuni analisti vedono l’S&P 500 scendere fino a circa il 50% dal suo massimo storico, un calo paragonabile alle conseguenze dello scoppio della bolla dot-com nel 2000.
Risposte del Mercato e Strategie Future
Nonostante le forti oscillazioni di lunedì, l’S&P 500 ha chiuso con un calo dello 0.2%. Tuttavia, l’indice di volatilità Cboe, il “gauge della paura” di Wall Street, ha registrato il suo livello di chiusura più alto in cinque anni.
Gli strategi azionari di JPMorgan hanno delineato un target per l’S&P 500 a fine anno di circa 4,000 come loro “scenario negativo”, che include l’assunzione dell’assenza di sollievo tariffario e una prospettiva degli utili per il 2026 che implica due anni senza crescita reale degli utili.
In conclusione, mentre gli investitori continuano a navigare in questo periodo turbolento, la necessità di una moderazione delle tariffe sembra essere cruciale per qualsiasi miglioramento significativo del mercato. La situazione rimane fluida e gli investitori dovranno rimanere vigili alle evoluzioni future.
Fonte: Marketscreener.com