La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, caratterizzata da tariffe doganali sempre più elevate, sta mettendo sotto pressione uno dei titoli più popolari e diffusi tra gli investitori: Apple (AAPL). Con una parte significativa della produzione localizzata in Cina, Vietnam e India, l’azienda di Cupertino risulta particolarmente vulnerabile alle politiche tariffarie introdotte dagli Stati Uniti.
Impatto delle tariffe sui margini di profitto di Apple
Margini a rischio senza aumenti di prezzo
Secondo Brian Colello, equity strategist di Morningstar, se Apple decidesse di assorbire interamente le tariffe imposte dalla Casa Bianca senza trasferirle sui consumatori tramite aumenti di prezzo, i suoi margini lordi potrebbero essere letteralmente “decimati”. Questo scenario potrebbe tradursi in una significativa riduzione della redditività complessiva dell’azienda.
Numeri preoccupanti per il colosso tecnologico
I dati finanziari mostrano chiaramente la vulnerabilità di Apple alle tariffe. Nel 2024, circa l’88% dei ricavi totali proveniva dalla vendita di prodotti fisici (principalmente iPhone e iPad), molti dei quali soggetti a potenziali dazi doganali. Solo il restante 12% derivava dai servizi digitali, che presentano margini più elevati ma che non sono immuni agli effetti indiretti delle tariffe.
Considerando che i servizi rappresentano circa il 39% del margine lordo totale, è evidente come gran parte degli utili aziendali sia esposta al rischio tariffario. Secondo Colello, “la maggioranza assoluta dei ricavi e una quota rilevante degli utili netti sono minacciati dalle tariffe”.
L’andamento del titolo Apple in risposta alle tariffe
Performance negativa rispetto al mercato generale
Dall’annuncio iniziale delle nuove tariffe il 3 aprile 2025 fino ad oggi, il titolo Apple ha subito un calo significativo del 31%, con una perdita del 20% già registrata prima dell’ultimo aumento tariffario deciso dall’amministrazione Trump. Per confronto, nello stesso periodo l’indice generale Morningstar US Market Index ha perso solo il 15%, evidenziando come Apple sia stata penalizzata in misura maggiore rispetto al mercato complessivo.
Reazione positiva temporanea dopo la riduzione delle tariffe verso altri paesi
Tuttavia, nella giornata di mercoledì scorso, il titolo ha recuperato circa il 10%, dopo che Trump ha deciso di ridurre le minacce tariffarie verso altri paesi, pur aumentando ulteriormente quelle verso la Cina (fino al 125%). Questo recupero temporaneo riflette la sensibilità del titolo alle notizie relative alla guerra commerciale.
Cosa può fare Apple per mitigare gli effetti delle tariffe?
Aumenti dei prezzi o spostamento della produzione?
Per proteggere i propri margini operativi, Apple potrebbe essere costretta ad aumentare significativamente i prezzi dei suoi prodotti principali come iPhone e iPad. Tuttavia, questa strategia comporterebbe inevitabilmente una riduzione della domanda da parte dei consumatori.
Un’alternativa potrebbe essere quella di accelerare lo spostamento della produzione dalla Cina verso paesi meno colpiti dalle tariffe statunitensi, come l’India o il Vietnam. Tuttavia, tale processo richiederebbe tempo e investimenti significativi.
Ciclo di sostituzione più lungo per gli utenti Apple
L’aumento dei prezzi potrebbe inoltre allungare ulteriormente il ciclo medio di sostituzione degli smartphone da parte degli utenti. In assenza di nuove funzionalità rivoluzionarie (come fu il passaggio al 5G), gli utenti potrebbero decidere di mantenere più a lungo i loro dispositivi attuali. L’introduzione poco convincente dell’intelligenza artificiale tramite “Apple Intelligence” non sembra aver generato finora un incentivo sufficiente per accelerare questo ciclo.
Effetti indiretti sulle entrate derivanti dai servizi digitali
Anche la divisione servizi potrebbe subire conseguenze negative indirette. Una diminuzione delle vendite hardware comporterebbe infatti meno rinnovi per servizi come Apple Care e meno upgrade ai piani premium di iCloud. Inoltre, in caso di recessione economica o rallentamento generale della spesa dei consumatori, anche le sottoscrizioni ai servizi digitali potrebbero subire un calo significativo.
Conclusioni: scenari possibili per gli utili futuri di Apple
Sommando tutti questi fattori negativi, Colello stima che un mantenimento prolungato delle attuali tariffe potrebbe portare a una riduzione compresa tra il 20% e il 40% della capacità reddituale complessiva dell’azienda. Se le tariffe dovessero rimanere elevate (54% o addirittura 104%) per un periodo prolungato, l’impatto negativo sugli utili potrebbe essere ancora più marcato.
Sebbene Apple possa tentare strategie difensive come aumentare i prezzi o spostare la produzione altrove, ciascuna opzione presenta rischi significativi in termini di volumi venduti e quote di mercato. Gli investitori dovranno quindi monitorare attentamente l’evoluzione della situazione tariffaria USA-Cina nei prossimi mesi per valutare correttamente le prospettive future del titolo AAPL.
Fonte: Morningstar.com