Le vendite al dettaglio nel Regno Unito hanno registrato un incremento a marzo, sorprendendo positivamente gli analisti e mettendo in discussione le aspettative di un imminente taglio dei tassi da parte della Bank of England (BoE). Tuttavia, la sterlina britannica (GBP) non ha beneficiato significativamente di questi dati, rimanendo sotto pressione a causa delle preoccupazioni legate ai dazi commerciali e al rallentamento economico globale.

Dati sulle vendite al dettaglio superiori alle attese

Risultati mensili e annuali

Secondo i dati pubblicati venerdì 25 aprile dall’Office for National Statistics (ONS), le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono aumentate dello 0,4% su base mensile a marzo, dopo un incremento dello 0,7% registrato a febbraio. Questo risultato ha superato nettamente le previsioni degli economisti, che si aspettavano invece una contrazione dello 0,4%.

Su base annuale, le vendite al dettaglio hanno mostrato una crescita del 2,6%, rispetto al 2,2% del mese precedente. Questo dato positivo ha contribuito ad alleviare temporaneamente i timori relativi alla crescita economica britannica, soprattutto in vista dell’aumento delle tasse sui datori di lavoro previsto per aprile.

Settori trainanti e settori in difficoltà

L’aumento delle vendite è stato principalmente guidato dal settore dell’abbigliamento e degli articoli per attività all’aperto, che ha registrato un incremento del 3,7%, favorito dalle condizioni meteorologiche particolarmente favorevoli. Al contrario, il settore alimentare ha continuato a mostrare segnali di debolezza, con una contrazione dell’1,3% a marzo dopo il calo del 2,2% registrato a febbraio.

Dati trimestrali incoraggianti ma cautela sul futuro

Nel primo trimestre del 2025, i volumi delle vendite al dettaglio sono cresciuti dell’1,6% rispetto al trimestre precedente e dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nonostante questi dati incoraggianti, gli analisti rimangono prudenti riguardo alle prospettive future a causa delle pressioni fiscali imminenti e delle incertezze globali.

Banca d’Inghilterra: possibile taglio dei tassi ancora sul tavolo

Inflazione in calo e mercato del lavoro sotto pressione

Sebbene l’aumento delle vendite al dettaglio possa teoricamente alimentare pressioni inflazionistiche e ridurre la necessità di un intervento accomodante della BoE, altri indicatori economici continuano a suggerire la possibilità di un taglio dei tassi già nella prossima riunione di maggio.

L’inflazione annuale nel Regno Unito è infatti scesa dal 2,8% di febbraio al 2,6% di marzo, mentre il mercato del lavoro mostra segnali preoccupanti: nel primo trimestre 2025 le offerte di lavoro sono diminuite di 26.000 unità, attestandosi a quota 781.000, il livello più basso dall’inizio della pandemia COVID-19. Inoltre, il numero dei lavoratori dipendenti è diminuito di 78.000 unità solo nel mese di marzo; l’imminente aumento delle tasse sui datori di lavoro potrebbe ulteriormente aggravare questa situazione.

Dazi commerciali e rischio recessione globale

A complicare ulteriormente lo scenario economico britannico vi sono le crescenti tensioni commerciali internazionali. James Smith della Resolution Foundation ha sottolineato come l’introduzione di nuovi dazi possa danneggiare significativamente l’economia britannica:

“I dazi colpiranno duramente l’economia reale e distruggeranno posti di lavoro qualificati fuori Londra e dal Sud-Est. Il rischio maggiore è che questa situazione degeneri in una recessione globale.”

Anche il governatore della Bank of England Andrew Bailey ha espresso preoccupazione riguardo agli effetti negativi derivanti dalla frammentazione commerciale internazionale:

“Non si tratta solo della relazione tra Stati Uniti e Regno Unito; ciò che conta davvero è la relazione tra USA, UK e resto del mondo. Essendo il Regno Unito un’economia estremamente aperta, dobbiamo prendere molto seriamente i rischi per la crescita derivanti da una frammentazione dell’economia globale.”

Reazione della sterlina britannica (GBP/USD)

I dati positivi sulle vendite al dettaglio non hanno avuto un impatto significativo sulla sterlina britannica (GBP), che ha continuato a mostrare debolezza nei confronti del dollaro statunitense (USD). Prima della pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio UK, il cambio GBP/USD aveva raggiunto brevemente quota $1.33407, per poi scendere rapidamente fino a toccare un minimo intraday di $1.32731.

Dopo la diffusione dei dati economici positivi sulle vendite retail, la coppia GBP/USD ha registrato solo una lieve ripresa fino a quota $1.32828, per poi tornare nuovamente verso il basso attestandosi intorno a $1.32740. Alla chiusura della giornata del 25 aprile, GBP/USD risultava in calo dello 0,45%, riflettendo chiaramente le preoccupazioni degli investitori riguardo inflazione moderata, debolezza occupazionale e tensioni commerciali globali.

Cosa attendersi nelle prossime settimane?

L’attenzione degli investitori si sposta ora sulla prossima riunione della Bank of England prevista per l’8 maggio 2025. Fino ad allora sarà fondamentale monitorare attentamente gli sviluppi relativi ai dazi commerciali internazionali e ai dati macroeconomici britannici per comprendere meglio le future mosse della banca centrale inglese.

I trader forex dovrebbero mantenere alta l’attenzione su eventuali aggiornamenti provenienti dai mercati globali e dalle dichiarazioni ufficiali dei membri della BoE per anticipare possibili movimenti significativi sul cambio GBP/USD.

Fonte: Fxempire.com