I principali indici azionari statunitensi hanno registrato una significativa flessione dopo l’annuncio degli Stati Uniti di imporre nuovi dazi del 104% sulle importazioni cinesi. La notizia ha generato preoccupazioni tra gli investitori, che temono un’escalation della guerra commerciale e possibili ripercussioni negative sull’economia globale.

SP500 in ribasso sotto quota 5050: energia e materie prime sotto pressione

L’indice SP500 ha perso terreno scendendo al di sotto del livello psicologico di 5050 punti, reagendo negativamente alla decisione degli Stati Uniti sui nuovi dazi. Al momento, l’indice sta testando il supporto tecnico situato nell’area compresa tra 5020 e 5030 punti. Se tale supporto dovesse cedere definitivamente, il prossimo obiettivo ribassista sarebbe individuabile nella fascia tra 4860 e 4870 punti.

Tra i settori più colpiti figurano quello energetico e quello delle materie prime. Il prezzo del petrolio è infatti sceso sensibilmente, riflettendo le preoccupazioni per un possibile rallentamento economico globale causato dalla guerra commerciale. Di conseguenza, i titoli energetici sono stati tra i peggiori performer della giornata, insieme ai titoli legati alle materie prime, penalizzati dai timori di recessione.

NASDAQ in forte calo: Apple guida le perdite tra i titoli esposti alla Cina

Anche il NASDAQ, indice fortemente esposto al settore tecnologico e alle aziende con importanti interessi commerciali in Cina, ha subito una pesante flessione. L’indice è sceso sotto quota 17.500 punti, con gli investitori che hanno accelerato le vendite sui titoli più vulnerabili alle tensioni commerciali sino-americane.

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Apple, che realizza una parte significativa dei propri ricavi nel mercato cinese ed è fortemente dipendente dalla catena produttiva asiatica, ha perso circa il 2,5%, risultando uno dei peggiori titoli del NASDAQ nella seduta odierna.

Attualmente il NASDAQ sta cercando di consolidarsi sotto il supporto tecnico posto tra 17.300 e 17.350 punti. Una chiusura stabile al di sotto di questo livello potrebbe aprire la strada a ulteriori ribassi verso la prossima area di supporto compresa tra 16.950 e 17.000 punti.

Dow Jones in difficoltà: Nike registra la performance peggiore

Anche l’indice Dow Jones Industrial Average ha risentito negativamente del clima generale di avversione al rischio sui mercati azionari statunitensi. L’indice ha testato il supporto chiave situato nell’intervallo tra 37.900 e 38.000 punti.

Nike, azienda particolarmente esposta al mercato cinese sia dal punto di vista produttivo che commerciale, ha registrato una perdita del 3,2%, risultando il titolo peggiore all’interno del Dow Jones nella giornata odierna.

Se il Dow Jones dovesse confermare una chiusura stabile sotto quota 37.900 punti, potrebbe verificarsi un’ulteriore discesa verso il successivo livello tecnico di supporto individuabile nell’area compresa tra 37.200 e 37.300 punti.

La reazione della Cina: yuan offshore sotto pressione

Al momento non è ancora chiaro come Pechino intenda rispondere ai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti. Tuttavia, in precedenti occasioni la Cina aveva dichiarato apertamente la propria intenzione di “combattere fino alla fine” per difendere i propri interessi economici.

L’yuan offshore (CNH), valuta cinese negoziata sui mercati internazionali e parzialmente controllata dalla banca centrale cinese (PBoC), ha subito una forte pressione ribassista nei confronti del dollaro USA dopo l’annuncio dei nuovi dazi americani. Tale indebolimento potrebbe essere interpretato come un segnale che Pechino si stia preparando a una lunga fase conflittuale sul fronte commerciale.

Una valuta più debole potrebbe infatti aiutare la Cina a mitigare gli effetti negativi dei dazi statunitensi sulle proprie esportazioni, sostenendo così l’economia interna nel breve-medio periodo.

Conclusioni: prospettive future per i mercati finanziari

L’intensificarsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina rappresenta un fattore negativo significativo per i mercati finanziari globali nel breve termine. Gli investitori dovranno monitorare attentamente le prossime mosse diplomatiche ed economiche delle due superpotenze per valutare correttamente i rischi futuri.

Sarà fondamentale osservare se la Cina deciderà di rispondere con misure analoghe o se tenterà invece una via diplomatica per evitare ulteriori escalation che potrebbero compromettere ulteriormente la crescita economica globale già fragile.

Fonte: Fxempire.com