Il rapporto che lega gli Italiani ai Libretti Postali è ormai di vecchia data e consolidato nel tempo. Fu Quintino Sella, Ministro delle Finanze del Regno d’Italia per ben tre mandati, piemontese di quella che oggi sarebbe la provincia di Biella, ingegnere minerario per formazione scolastica, ma con grandissime doti nel campo della finanza, ad istituzionalizzare quella che sarebbe diventata una delle forme più diffuse di risparmio italiano.
Correva l’anno 1875 quando Quintino Sella, abile ed esperto conoscitore del suo Paese e delle abitudini finanziarie dei suoi compatrioti, ebbe l’idea di consentire alle Regie Poste di emettere un libretto di risparmio, che avrebbe permesso alle famiglie italiane di accantonare le proprie disponibilità economiche.
Erano gli anni in cui le banche erano diffuse soltanto nei centri cittadini di maggiori dimensioni; l’epoca in cui il padre, in qualità di capofamiglia, aveva il totale controllo finanziario del suo nucleo famigliare.
I libretti di risparmio postale nascono come forma di accantonamento anonimo; sono libretti al portatore e trovano ampio consenso grazie alla facilità d’uso e alla capillarità sul territorio degli sportelli delle Regie Poste Italiane.
Con il passare dei secoli, le forme di risparmio si sono evolute ed i libretti postali hanno cambiato fisionomia adeguandosi ai tempi ormai mutati.
Oggi i libretti al portatore non esistono più e, addirittura, si sono evoluti e dematerializzati grazie all’avvento dell’era di Internet.
Vediamo ora nel dettaglio cos’è un libretto postale, come funziona e quale remunerazione assicura ai suoi titolari.
Cos’è un Libretto Postale di Risparmio?
Si tratta di un prodotto di gestione del risparmio emesso da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e collocato dal gruppo Poste Italiane, oltre ad essere garantito dallo Stato.
Si tratta di uno strumento smart che, grazie alla sua praticità e sicurezza, consente di effettuare agilmente qualsiasi operazione di versamento e prelevamento.
Come aprire un libretto postale?
L’apertura del libretto postale è una procedura decisamente rapida: è sufficiente recarsi presso uno degli sportelli postali, farne richiesta mediante compilazione di un apposito modulo e presentare documenti d’identità in corso di validità.
Oggi il libretto postale può essere aperto esclusivamente in forma nominativa (dal 31 dicembre 2018 quelli al portatore dovevano essere estinti) ed è consentita la cointestazione massima con altri tre nominativi.
Tutti i cointestatari del Libretto postale devono aver raggiunto la maggiore età; il loro operato può essere a firme congiunte oppure disgiunte nel caso in cui il libretto sia stato acceso con la clausola di pari facoltà di disposizione.
L’apertura del prodotto è esente da costi.
Tipologie di libretti di risparmio: quali scegliere?
Quali sono le tipologie di libretto postale che possono essere sottoscritte?
Libretto ordinario
Si tratta della tipologia classica di questo prodotto finanziario: può essere acceso in forma fisica (in questo caso il risparmiatore avrà un vero e proprio documento cartaceo) oppure in forma dematerializzata.
All’atto dell’accensione del libretto, il titolare può richiedere l’emissione di una carta libretto associabile sia a forme tradizionali che forme digitali; attraverso la carta è possibile effettuare qualsiasi operazione di versamento e di prelevamento allo sportello postale di denaro contante, la consultazione del movimento contabile e il saldo presso gli sportelli ATM.
È consentito effettuare operazioni di versamento e di prelevamento di denaro contante (fino a 600 euro) presso qualsiasi sportello postale, mentre il versamento di titoli di credito è consentito solo nello sportello di emissione del libretto.
Prelevamenti superiori ai 600 Euro sono permessi solo nello sportello di radicamento del titolo e nei limiti della giacenza della cassa. Importi rilevanti vanno prenotati preventivamente mentre l’emissione di eventuali vaglia circolari non richiede preventive autorizzazioni.
Sul libretto ordinario è anche possibile accreditare la propria pensione e ricevere bonifici soltanto se si è provveduto ad associare al libretto il proprio cono corrente bancario.
Attraverso la carta libretto, è possibile effettuare operazioni anche non avendo con sé il libretto in forma fisica.
Libretto Smart
Si tratta di una particolare tipologia di prodotto che consente la gestione dello stesso anche tramite piattaforma web, applicazione telefonica Poste Italiane e sportelli bancomat.
Anche per il libretto smart è prevista l’emissione della carta libretto con le funzionalità tipiche già indicate per il libretto tradizionale.
Le operazioni consentite sul libretto smart sono versamenti, prelevamenti, accredito di pensioni o emolumenti del servizio pubblico, emissioni di vaglia circolari e giroconti tra prodotti postali (ad esempio da libretti ordinari o conto bancoposta).
E’ altresì consentita la sottoscrizione on line di buoni fruttiferi postali. Il libretto smart non ha costi di apertura né per la gestione né per l’estinzione.
Libretti dedicati ai minori
Con la linea dei libretti dedicati ai minori il risparmio postale cresce con i ragazzi. Sono previste tre fasce di prodotto in relazione alle diverse fasce d’età.
Per l’apertura di un libretto ai minori è necessario recarsi presso uno sportello postale per firmare un apposito modulo di richiesta portando con sé i documenti di identità sia del genitore che del minore.
L’operatività dei libretti è rigidamente legata alla fascia di età del minore ed è consentita, entro precisi massimali, sia al genitore che al minore dai 12 anni in su.
Libretti Postali: Calcolo degli interessi
Tutte le tipologie di libretti postali prevedono una remunerazione attiva dello 0,01% lordo al quale va dedotta l’aliquota fiscale del 26% attualmente vigente.
Il calcolo degli interessi viene eseguito mediante questa formula matematica:
I (interesse) = [Capitale * Tasso (in questo il tasso è lo 0,01% – il 26%) * Giorni (tempo in cui si è mantenuto il capitale)] / 36500
L’accredito dell’eventuale somma di interesse avviene direttamente sul libretto postale.
Il libretto postale è esente da costi di gestione, ma matura un’imposta di bollo fissa di euro 34,20 per le persone fisiche qualora la giacenza media sia superiore ai 5.000 euro.